Da una nostra indagine sembra che i larici da tagliare saranno ben di più dei 5-600 citati dai vari comitati e organi di stampa, ma addirittura quasi 2.000. Un numero incongruente con le superfici citate nel progetto di SIMICO: su 2 ettari come fanno a starci 2.200 metri cubi?
La pista di bob - ha affermato Zaia a margine della conferenza stampa del Cio del 23 febbraio scorso - con il suo sviluppo ipogeo offrirà “una sostenibilità visiva a un versante della montagna”, ma le associazioni ambientaliste dell’Alto Bellunese: "Ci sorge un sospetto: forse al Presidente non è stato ben illustrato il progetto come d'altra parte non è mai stato mostrato ai cittadini"
Non è facile raccontare un mondo tanto frastagliato, diversificato al suo interno e così profondamente “multidisciplinare” come quello delle Alpi all’interno di un museo che sappia essere multimediale, immersivo e coinvolgente. La sfida, ci pare, è stata vinta appieno dal Museo delle Alpi, che ha sede nelle sale del Forte di Bard in Valle d’Aosta
Stanno rimbalzando di social in social le immagini di un cervo maschio, questa volta privo di palco, accolto dai turisti presenti in questi giorni a Cortina con cibo, carezze e grattini. Ma è un comportamento corretto?
Recenti ricerche portano l'attenzione sulle condizioni, drammatiche, di ghiacciai a cui non siamo abituati a pensare quando parliamo del ritiro dei giganti bianchi: quelli dell'Africa orientale
Un soffio d'inverno sta attraversando la catena alpina. E menomale verrebbe da dire! Naturalmente c'è già chi ha incominciato ad affermare - aggrappandosi a singoli eventi meteorologici - che questi episodi sono la dimostrazione che il clima non sta cambiando. Niente di più scorretto, vediamo insieme perché
Approfondiamo il tema del surriscaldamento delle terre alte con la climatologa Anna Napoli, ospite dell'ottava puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
L'EDITORIALE. Giustamente, qualcuno di voi si starà chiedendo come mai abbiamo deciso di dedicare l’editoriale di questa settimana a un tema che, con la montagna, sembra avere poco a che vedere. Il motivo non è infatti legato al principale soggetto dei nostri contenuti (le Terre alte), ma al nostro ruolo di divulgatori e, in quanto tali, ci sentiamo in dovere di difendere la libertà di pensiero, soprattutto quando espressa in modo non violento e quando motivata da argomentazioni solide
Come attività propedeutica alla stesura dei testi per questo blog ho pensato che potesse risultare interessante ritagliare da una cartina la sagoma del territorio feltrino. Non mi sbagliavo, anzi non potevo immaginare quanto sarebbe stato [...]
Come inaugurare brevemente uno spazio virtuale, altrimenti detto blog, su Feltre ed il Feltrino? Anzitutto invertendo la preposizione su con da: più che di qui, scriviamo da qui, a partire da Feltre e dal Feltrino. Un luogo vissuto come punto di [...]
L'analisi di Marco Merola, giornalista scientifico e ideatore del progetto multimediale Adaptation, che mostra come “soprattutto nella parte in cui si parla di montagna, appare chiaro che questo Piano non è stato concepito con l’intenzione di mettere la natura al centro. Al centro, invece, rimangono le esigenze umane, soprattutto quelle di tipo turistico e commerciale: sono anni che si parla di riconversione del turismo montano e di costruire nuovi modelli, ma il piano spinge a mettere di nuovo la testa sotto la sabbia in spregio anche delle indicazioni europee”
Famosi per le grappe, tra i primi in Italia a produrre il Gin i fratelli Pilzer ora si stanno divertendo con un nuovo prodotto dal fascino esotico e dal profumo di mare ma nel cuore porfirico della Val di Cembra, a Faver
Con Dino Piazza, se ne va un mondo di ricordi: l’alpinismo del sesto grado, le grandi imprese sulle Alpi, lo spirito delle montagne vissuto nel Novecento e un grande Ragno della Grignetta. Il ricordo di Marco Albino Ferrari
Il professor Umberto Martini, ordinario al dipartimento di Economia e Management dell'Università di Trento, si occupa da anni di turismo in quota e, nell'epoca del cambiamento climatico, ha approfondito con l'AltraMontagna una serie di temi legati agli effetti del cambiamento climatico nell'ambito dell'accoglienza: ecco l'intervista
C'è un aspetto legato al taglio del lariceto che non è ancora emerso. Ed è un aspetto importante: l'incidenza emotiva che l'abbattimento provoca in chi abita il territorio. Questa operazione, infatti, influenza gli umori, gli stati d'animo e la qualità della vita delle persone
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