Perché avvicinare i giovani alle montagne attraverso la pratica degli sport invernali e in particolare dello sci? Per educarli alla frequentazione responsabile e consapevole delle terre alte o per renderli futuri clienti e consumatori di un business turistico che considera le montagne alla stregua di centri commerciali. E nel caso non ci si adegui, si rischia di perdere la qualifica di "montanari". Succede in Valle d’Aosta (ma non solo lì)
La pubblicazione del report Nevediversa 2024 di Legambiente ha dato l'occasione alla Ministra del turismo Daniela Santanché di formulare alcune considerazioni e osservazioni sul cosiddetto turismo bianco. "I comprensori sciistici italiani costituiscono un grande bacino di ricchezza per la nostra Nazione"
Il commento del Club Alpino Italiano sul dibattito relativo alle strutture ricettive in alta quota e alle richieste di una diversa regolamentazione di esse
Proprio nella giornata in cui si presentava a Milano il report di Legambiente sulla neve e sul futuro dello sci in Italia su alcune pagine di impianti sciistici è stato rilanciato un video promozionale stile anni '80 per dire che la neve artificiale è bella. Luca Mercalli e Daniele Cat Berro hanno curato un capitolo sul report Nevediversa per dire che ''il manto nevoso sulle Alpi centrali non è mai stato effimero come oggi in almeno seicento anni, e che nell’ultimo secolo la sua durata si è accorciata in media di un mese a causa di un riscaldamento atmosferico di circa 2 °C''
Questa decisione stabilisce un precedente, la gestione (anche ordinaria) di un ghiacciaio incide sull'acqua pubblica e le eventuali controversie devono essere risolte da un giudice specializzato e tecnico. La pronuncia della Cassazione prende le mosse da un braccio di ferro tra la società impianti e la Provincia di Trento sul rinnovo della concessione del demanio sciabile
Il disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane - approvato dal Consiglio dei Ministri a metà febbraio e ora in attesa dell’iter parlamentare - ha catalizzato le attenzioni di chi si occupa di terre alte. Uncem ha realizzato un sondaggio pubblico sui temi principali e più importanti da inserire in una nuova strategia per la montagna. Da tutte le regioni italiane sono giunte oltre 300 risposte che puntano l’attenzione sui servizi (scuola, sanità, trasporti, commercio di vicinato), le agevolazioni fiscali, la manutenzione di boschi e pascoli, l’occupazione, la collaborazione tra Comuni ed enti superiori, il turismo, l’adattamento dei territori alla crisi climatica
Sabato quaranta attivisti e sostenitori di Mountain Wilderness e Extinction Rebellion Mont Blanc hanno manifestato, sulla cima di una montagna, per una maggiore e più severa regolamentazione dell'eliturismo in Svizzera
Un'analisi dei programmi elettorali dei due candidati che si sono sfidati lo scorso weekend alle urne in Abruzzo dimostra come l'Appennino sia in un grande assente nelle politiche di governo di una regione il cui territorio è classificato dall'Istat al 65% come "montano"
Dopo il post del rifugio Pradidali, un coro di rifugisti e figure legate alle associazioni di montagna ha alimentato la discussione con argomentazioni molto simili, come quella di Carlo Alberto Zanella, presidente del Cai Alto Adige: “Certi posti dovrebbero essere chiamati diversamente, magari ‘resort’, ma non rifugi”. È dunque necessaria una riclassificazione dei rifugi? Attraverso un sondaggio abbiamo provato a indagare il parere di chi frequenta le montagne italiane
Nel consueto monologo settimanale a Che tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio in onda ogni domenica su Canale Nove, Luciana Littizzetto si è rivolta a Luca Zaia esortandolo a non proseguire i lavori per la realizzazione per la pista da bob di Cortina: "118 milioni di euro, ci costa, 118 che non a caso è il numero delle emergenze. Ora con 118 milioni mi vengono in mente un sacco di altre cose che si potrebbero fare invece che far sfrecciare gente dentro dei tubi. Si potrebbero usare per la sanità, per non dover aspettare otto mesi una tac, o per riparare le scuole che cadono a pezzi, per esempio"
Il gestore del Telegrafo: "Un rifugio non è un luogo che dovrebbe accontentare le richieste della clientela più frivola in nome d'un'ottica imprenditoriale votata al guadagno. Rifugio è una struttura che presidia il territorio 7 giorni su 7, garantendo un punto d'approdo e ristoro per gli escursionisti. Come contrastare la pericolosa deriva? Con una rivoluzione che deve partire dall'alto. Insieme, però, è necessario che gli avventori si lascino prendere per mano in questo cammino di ritorno alle origini"
Cinque associazioni venete hanno deciso di scrivere un comunicato perchè fortemente preoccupate dell’impatto ambientale della pista da bob in fase di realizzazione a Cortina. “Consumo di circa 7 ettari di suolo naturale, taglio di alberi centenari, un serpentone di cemento lungo 1.650 metri, costruzione di circa 18.000 mc di edifici, 21.890.000 litri d’acqua all’anno prelevati dall’acquedotto comunale, 2.000.000 di KWh all’anno per il funzionamento e la refrigerazione”
L'alpinista, scrittore e opinionista Mauro Corona ha espresso, a Radio24, alcune considerazioni in merito alla vicenda della pista in fase di realizzazione nella conca ampezzana. “Se pensiamo che queste Olimpiadi finiranno all’estero perché non abbiamo le attrezzature allora ci rendiamo ridicoli". Parole che, naturalmente, invitano ulteriormente a riflettere su un'infrastruttura che non sembra rappresentare un servizio di respiro comunitario
Dopo un interessante post pubblicato dal gestore del rifugio Pradidali (Pale di San Martino), è arrivato il momento di riflettere sul termine "rifugio". I confini di significato del termine si sono infatti allargati fino ad abbracciare anche strutture di respiro mondano, ricche di ogni confort e più simili agli alberghi o ai ristoranti di fondo valle. Secondo Carlo Alberto Zanella, presidente del Cai Alto Adige, "certi posti dovrebbero essere chiamati diversamente, magari 'resort', ma non rifugi"
Con un post pubblicato oggi sulla nuova pagina Instagram "pista_da_boh", un gruppo di giovani ampezzani esprime scetticismo sull’effettiva necessità della pista da bob in fase di realizzazione all’ombra delle Tofane
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