Un gruppo composto dal sindaco di Belluno, la società Uoffy Italia e il Consorzio Tolomeo di Brescia, riuniti sotto il marchio di "We love Nevegal" ha annunciato un piano per il "rilancio del Nevegal" per il quale serviranno tra i 12 e i 15 milioni di euro e fondi pubblici per la realizzazione di impianti di innevamento in modo da sciare "dal ponte dell’Immacolata, indipendentemente dall’arrivo delle nevicate"
E' stato da poco annunciato dal Club Alpino Italiano il Portale Cai dell'escursionista, con cui si potrà prenotare il pernottamento nei rifugi del Cai, in quelli privati e in altre foresterie lungo itinerari escursionistici e alpinistici. L'annuncio ha generato una discussione sfaccettata, che va da opinioni molto positive a un grande scetticismo
In prima serata su Rai 3, nella trasmissione di inchiesta "Indovina chi viene a cena" un servizio sulle trivellazioni al Lago Bianco, 2600 metri slm all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio in Alta Valtellina, per sfruttarne le acque per l'innevamento artificiale
Al termine di una disastrosa stagione sciistica, il comprensorio del Monte Cimone saluta e ringrazia i suoi fruitori "rassicurandoli" sui futuri investimenti sugli impianti per la neve artificiale, dimenticandosi di citare la crisi climatica. Una riflessione del fotografo Michele Lapini
Il Cai Giovani Toscana ha mandato ai vertici della Regione Toscana e del Parco Regionale delle Alpi Apuane una lettera intitolata “Siamo preoccupati per il nostro futuro: Appello e Proposta tavolo di lavoro Regionale per le Alpi Apuane del Cai Giovani Toscana” per chiedere l'istituzione di un tavolo di lavoro permanente in seno al Consiglio Regionale che coinvolga tutte le parti interessate così da instaurare un canale diretto e un dialogo costante non solo con l’ente Parco ma anche con il Cai e con le altre associazioni ambientaliste
Dopo l'approvazione della legge sul ripristino della natura da parte del Parlamento europeo a febbraio, il Consiglio avrebbe dovuto votare la legge sul ripristino della natura oggi. Un passaggio che avrebbe dovuto essere solamente una formalità, ma la presidenza belga ha deciso di rinviare il voto per timore di non avere il sostegno necessario per l’approvazione della legge
Sara Furlanetto, fotografa e co-ideatrice del progetto Va Sentiero, ci racconta nuove modalità di esplorare e descrivere le terre alte e le aree interne, nell'ultima puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
“Le vette sopra i cinquemila metri che le cordate solitamente scalano in diversi giorni, io le raggiungevo in poche ore”. Sofia Cofré Saphier, 28 anni, cilena, dall’inizio dell’anno sta facendo sognare (più del solito) gli oltre trentamila followers che la seguono su Instagram con le fotografie e i racconti di imprese mozzafiato, record di velocità su vette e vulcani della sua terra realizzati a brevissima distanza l’uno dall’altro
Una campagna di Protect Our Winters per la sottoscrizione di un manifesto con una serie di richieste per il prossimo parlamento dell'Unione Europea, che verrà eletto tra qualche mese
La Via della Frutta Antica, un percorso di circa otto chilometri, nasce da un’idea di Maurizio Gaio e di Slow Food Primiero, in collaborazione con la Comunità di Valle. Vuole stimolare un tipo di turismo lontano da paradigma mordi e fuggi della rapidità e degli spot “instagrammabili”, focalizzato invece sull’esperienza lenta e la scoperta del territorio, della sua storia e delle sue specificità
In una regione del Kirghizistan, un paese con una quota media pari a 2750 metri sul livello del mare che ospita più di 6.500 ghiacciai, la popolazione locale di allevatori e agricoltori, ha creato un ghiacciaio artificiale per prepararsi all'estate, che è sempre più calda e siccitosa. Ne parliamo oggi, in occasione della giornata mondiale dell'acqua
Un nuovo studio simula l'andamento della copertura nevosa in sette aree sciistiche sparse in tutto il globo. I risultati, recentemente pubblicati, mostrano uno scenario preoccupante: le aree sciistiche si sposteranno verso zone più remote e a quote più elevate, con il conseguente aumento delle infrastrutture dedicate, che insieme al previsto aumento della densità umana nelle aree montane, implicherà una maggiore pressione sugli ecosistemi montani sul lungo periodo e una fonte di pericolo sulla loro biodiversità