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Giovanni Baccolo

Giovanni Baccolo è ricercatore presso l'Università Roma Tre. Studia le carote di ghiaccio per ricostruire le condizioni climatiche del passato e i processi naturali tipici degli ambienti freddi. Cerca di leggere la natura come un vero e proprio libro. Oltre alla ricerca si dedica alla divulgazione ed è appassionato di storia dell’alpinismo. Cura il blog Storie Minerali.

articoli recenti
Ambiente | 10 gennaio | 18:00
La missione di ricerca Beyond EPICA ha raggiunto il suo obiettivo: estrarre una carota di ghiaccio nella regione più interna dell’Antartide fino al letto roccioso, attraversando la storia climatica dell’ultimo milione abbondante di anni. Il risultato è di straordinaria importanza perché la successione continua di campioni di ghiaccio permetterà di indagare nel dettaglio uno dei fenomeni climatici più enigmatici e misteriosi che non abbiamo ancora compreso
Alpinismo | 25 dicembre | 12:00
Stava tentando una nuova via invernale sull'Annapurna insieme a Simone Moro, sopravvissuto per miracolo a quel 25 dicembre 1997. Finiva così un periodo di salite serrate e tormenti, alimentati dalle critiche ingiuste che gli furono mosse a causa del suo coinvolgimento nella tragedia dell'Everest del 1996
Ambiente | 04 dicembre | 18:00
Chi voleva raggiungere la più grande isola del pianeta aveva già da anni la possibilità di assicurarsi un posto su un volo diretto da Copenaghen o da altre città europee a Kangerlussuaq, dove aveva sede l’unico aeroporto groenlandese in grado di operare con i grandi velivoli commerciali. Vediamo dunque quali sono le novità e come stanno coinvolgendo la popolazione locale
Ambiente | 24 novembre | 06:00
Negli ultimi giorni i social sono stati attraversati da una forte ondata di sostegno alla teoria "controcorrente" dell'autorevole studioso. Ma il fisico ha mai portato dei dati in sostegno di questa tesi? No. Ha mai evidenziato scientificamente perché non è convinto dalla teoria antropogenica del cambiamento climatico? No. Ha mai pubblicato lavori di climatologia? No
Ambiente | 04 novembre | 18:15
​Le temperature di questi giorni, decisamente al di sopra dei valori medi di stagione, ci stanno regalando giornate magnifiche, un invito a trascorrere le poche ore di luce all’aperto. Il folclore ha dato un nome a questi episodi di tempo stabile e temperatura mite che capitano tra ottobre e novembre: l’estate di San Martino. Solo di questo stiamo quindi parlando? Queste belle giornate sono la semplice ricorrenza di un evento meteorologico tipico? O forse no? 
Ambiente | 22 ottobre | 19:30
Da qualche ora rimbalza sui media la notizia che ai piedi del Pelmo (uno dei principali massicci dolomitici) sono stati rinvenuti dei lembi di un antico ghiacciaio dichiarato estinto da parecchi anni. Un ghiacciaio è dunque rinato? No. Il clima attuale non è certo compatibile con la nascita di nuovi ghiacciai. Cerchiamo allora di capire cosa è successo davvero sul Pelmo
Alpinismo | 20 ottobre | 19:00
84 anni fa, il 19 ottobre, cadeva Emilio Comici. Protagonista indiscusso dell’epoca del sesto grado, fu sicuramente tra i più celebri e talentuosi alpinisti della sua generazione. Dopo una sequenza infiniti di successi e salite estreme, trovò la fine su un prato, mentre arrampicava una facile paretina insieme ad alcuni amici completamente digiuni d’arrampicata. La fine è emblematica delle profonde contraddizioni con cui Comici convisse per buona parte della sua vita. Da una parte eroe portato in palmo di mani dal regime, dall’altro un uomo colmo di insicurezze e limiti
Ambiente | 18 ottobre | 06:00
Quella del Vajont è stata la più grande e mortale frana europea. Fu una frana particolare perché oltre alle dimensioni colossali a renderla unica fu la causa che la provocò: l'intervento umano. La diga costruita nella valle e il gigantesco invaso artificiale alterarono gli equilibri geologici di un territorio fragile, con conseguenze devastanti. Con questo secondo contributo cerchiamo di comprendere perché proprio in quella valle secondaria incastonata tra le Prealpi Carniche e Bellunesi venne costruita la diga più alta del mondo
Ambiente | 16 ottobre | 18:00
Da qualche giorno circolano spettacolari fotografie scattate dai membri della Commissione Glaciologica della Società Alpinisti Tridentini che ritraggono delle particolari formazioni sviluppate sui ghiacciai alpini: i crepacci circolari e i relativi calderoni glaciali. Si tratta di veri e propri “buchi” nel ghiaccio. Tali formazioni sono tanto affascinanti quanto preoccupanti. La loro diffusione è infatti il sintomo di un profondo stato di sofferenza degli apparati glaciali coinvolti. Scopriamo perché
Ambiente | 09 ottobre | 06:00
Quella del Vajont è stata la più grande e mortale frana europea da che se ne abbia memoria. A rendere la tragedia unica sono state la dimensione colossale e la causa: l'intervento umano. La diga e il gigantesco invaso artificiale alterarono i delicati equilibri geologici di una vallata fragile, cancellando in pochi secondi l'esistenza di duemila persone. L'insegnamento che arriva dalle vittime di quel 9 ottobre 1963 vive ancora oggi? Abbiamo imparato a rispettare gli ambienti naturali per soddisfare i nostri bisogni? Iniziamo con questo articolo una breve raccolta di testi per approfondire alcuni aspetti della tragedia del Vajont, evento unico e terribile. Speriamo irripetibile

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Cultura
| 21 gennaio | 08:15
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d'altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Idee
| 21 gennaio | 06:00
Promosso dal gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano e giunto nel 2025 alla quarta edizione, il premio chiede alle sezioni CAI di segnalare figure emblematiche nel preservare saperi e tradizioni dei paesi montani
Ambiente
| 20 gennaio | 19:19
 Specialmente tra la dorsale abruzzese e quella umbro marchigiana abbiam vissuto dei valori termici davvero molto bassi, con temperature che a 2000 metri hanno sfiorato anche i -12°C. Nel video siamo sul Vettore (Parco Nazionale dei Monti Sibillini immortalato da Paoloantonio D’Ettorre)
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