Gli itinerari de L’AltraMontagna: il grande nord della Val Venosta, sopra il Lago di Resia

Gli ambienti incontaminati dell’alta Val Venosta, quasi al confine con l’Austria, sono lo sfondo per alcune belle escursioni invernali, tra cui la salita al Grosshorn, tra i silenzi del bosco e grandi panorami

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
In effetti il panorama è particolare, non si può negare. Iconico, sicuramente, per certi versi già visto, una foto da cartolina, con il campanile che spunta dalle acque del lago. E in inverno, per certi versi, lo diventa ancora di più. Il campanile è quello di Curon Venosta, a 1500 metri di quota, e le acque sono quelle del Lago di Resia, in fondo alla Val Venosta (Vinschgau), verso il confine con l’Austria. Il lago ghiaccia, e con la neve tutto intorno lo scenario si amplifica, invitando a essere esplorato. Che sia tra i boschi e nei fondovalle, anche su percorsi battuti, o lungo ascensioni più complete che si alzano di quota, ci sono diverse possibilità per muoversi in inverno, con le ciaspole o le pelli di foca. Tra queste, una classica gita, riservata a chi ha già una certa esperienza in ambiente innevato, sale fino al Grosshorn (2630 m), il Corno Grande che si alza a sudest della diga di Resia, sopra il Lago di San Valentino (Haidersee). Un itinerario con una prima facile parte nel bosco, poi per una bella valle, con un tratto che richiede condizioni del manto nevose sicure, e un’ultima sezione più ripida e su facile cresta.
Valli e malghe
La partenza avviene da Curon Venosta, proprio dove c’è il campanile sommerso, lì dal 1950 dopo la costruzione della diga che inglobò i laghi di Curon e di Resia nell’unico attuale bacino, sommergendo anche il paese. A est del paese si deve seguire l’evidente strada per la Langtauferer Tal, la lunga valle che, al suo termine, si spegne ai piedi della Palla Bianca (Weisskugel, 3738 m). Senza mire così alte, dopo poche centinaia di metri si prende subito a destra, superando il torrente per seguire l’evidente tracciato della pista forestale (il segnavia estivo è il n° 10A). La strada, con diversi tornanti nel bosco, prende quota verso sud, sul grande versante occidentale dell’Endkopf, affacciato sul lago. Con pendenze moderate e qualche breve strappo, si cammina agevolmente tra gli alberi, che dopo una recente nevicata rendono l’ambiente davvero bello. Dopo un traverso ascendente verso sud, oltre un canale, dove arriva il sentiero estivo n° 10, e una radura, si piega decisamente a sinistra (est), per entrare nella Vivanatal. La comoda sterrata, oltre una fascia di bosco, conduce ai pascoli della Malga di Curon (Grauner Alm, 2164 m), dove si conclude la prima e più agevole parte dell’itinerario. Fino a qui, infatti, si tratta di un percorso facile, evidente e sostanzialmente sicuro, anche dopo nevicate recenti, e può rappresentare di per sé una bella meta, soprattutto per i meno esperti. Per continuare, invece, dopo una meritata pausa alla malga, serve un po’ di allenamento, ma soprattutto confidenza con l’ambiente innevato e una certa capacità di valutazione della stabilità dei pendii.

Panorami della Venosta
Con breve giro orario, si piega a sud e si segue il fondovalle, qui ancora aperto, ma che va restringendosi man mano che si procede. La quiete è quasi totale, e intorno si alzano ripidi pendii e alte cime, con la direttrice di salita evidente, seguendo di massima il tracciato estivo. Verso la parte terminale della valle, con la pendenza che aumenta gradualmente, conviene tenere la destra (sinistra orografica) per restare lontani dal versante occidentale dell’Habicherkopf, a rischio valanghe. Ormai al termine della Vivanatal, si piega a destra (sudovest) e si rimontano gli aperti e ripidi pendii (cautela), senza percorso obbligato, fino a raggiungere la dorsale settentrionale della montagna. Si prende a sinistra (sud) e con un ultimo e facile tratto sull’aperta cresta (attenzione in caso di neve dura), si raggiunge la cima del Grosshorn. Il panorama è apertissimo su tutte le cime dell’alta Val Venosta e verso quelle austriache, e in lontananza si scorgono le vette dell’Ortles-Cevedale, con le valli tutto intorno che invitano a ulteriori viaggi e scoperte. Per la discesa non resta che ricalcare le orme della salita, cercando con lo sguardo gli scorci persi nel viaggio di andata, e osservando questi ambienti silenziosi con un’altra prospettiva e un’altra luce.
IL PERCORSO
Regione: Trentino – Alto Adige
Partenza: Curon Venosta (1520 m)
Arrivo: Grosshorn (2630 m)
Accesso: da Bolzano si deve proseguire lungo la Valle dell’Adige fino a Merano, quindi risalire la Val Venosta fino al Lago di Resia, poco prima dell’omonimo valico e del confine con l’Austria
Dislivello: 1100 m
Durata: 4 h
Difficoltà: EAI (escursionismo in ambiente innevato); WT3 (media difficoltà); MS (medio sciatore)
Immagine di apertura: il campanile nel lago ghiacciato di Curon Venosta e, dietro, l’Endkopf (o Jaggl, 2627 m). © Filippo Salamone