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Sport | 27 dicembre | 15:00

Gli itinerari de L’AltraMontagna: sulle nevi delle Alpi Biellesi

Con le ciaspole sul Monte Mucrone, cima imponente che domina il Santuario di Oropa, immersi nel silenzio tra storia, arte e grandi paesaggi

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Certo, bisogna aspettare che la neve arrivi alle quote più basse, che imbianchi in maniera sostanziale le cime affacciate sulla pianura. Ma in quel caso, lo spettacolo dei boschi e delle creste immersi nel candore invernale è assicurato. E forse rivela anche un fascino maggiore, vuoi perché non si è così abituati a vedere le montagne più basse coperte di neve, vuoi perché il contrasto con la pianura, lì a due passi, svela armonie inaspettate. Il “panorama” è poi completato da un luogo carico di storia, dove la religiosità affonda le radici in un lontano passato, visto che si parte dal Santuario di Oropa, nelle montagne biellesi, un complesso monumentale capace di interessare e sedurre anche chi non è attratto dagli aspetti prettamente fideistici. E poi la meta, quel Monte Mucrone che si alza, con i suoi 2335 metri, in fondo alla Valle Oropa, alle spalle di Biella, sul confine con la solitaria Valle Elvo. Siamo appunto nelle Alpi Biellesi, un territorio a volte – e a torto – trascurato, capace di regalare invece grandi escursioni, mai lunghe, raramente impegnative, ma con ampi panorami e soprattutto in territori poco frequentati. La vetta del Mucrone si staglia imponente a ovest di Oropa, e vista dal basso può anche incutere un certo timore. La via di salita è invece agevole, anche in inverno (è richiesta solo un po’ di cautela sulla cresta finale), e segue grossomodo il tracciato estivo, che passa per il Lago del Mucrone e per la Bocchetta del Lago; può essere accorciata sfruttando gli impianti di risalita, anche se il consiglio è quello di prendersi il giusto tempo e camminare direttamente dal Santuario.


Giochi di luce sulle Alpe Biellesi, sopra il Santuario di Oropa. © Ferruccio Zanone

Sacralità e natura
L’escursione, come detto, prende avvio dal Santuario di Oropa, grande e celebre complesso monumentale incastonato tra le montagne biellesi, noto non solo per la sua importanza religiosa, ma anche per il suo valore storico e culturale. Fondato, secondo la tradizione, da Sant’Eusebio nel IV secolo, il Santuario è dedicato alla Madonna Nera ed è uno dei più antichi santuari mariani delle Alpi. L’architettura barocca e neoclassica, circondata da una bella foresta di faggi e conifere, crea un contrasto suggestivo, rendendo il luogo un ponte ideale tra sacro e selvaggio. Si inizia la salita seguendo, sulla sinistra, il segnavia n° D11, poco oltre il Santuario ma prima del grande parcheggio della funivia, lungo un facile tracciato con pendenza moderata, quasi sempre con la traccia battuta, perfetto per prendere confidenza con le ciaspole (anche se spesso questo tratto può essere percorso solo con gli scarponi). Si cammina nel bosco, che in caso di una nevicata recente si trasforma in una galleria naturale di grande suggestione. Man mano che si guadagna quota, la vegetazione si dirada e la vista si apre, e se la giornata è limpida, lo sguardo può spaziare fino alla Pianura Padana, con il suo mare di nebbia che si fonde all’orizzonte con l’azzurro del cielo. Giunti su una rotabile più evidente, la si segue verso sinistra, in salita, e con percorso sinuoso in moderata ascesa, attraversando radure e brevi tratti nel bosco, si raggiunge un’altra sterrata, a breve distanza dal rifugio Rosazza e dall’arrivo della funivia da Oropa.

 

Gemme ghiacciate
Prendendo l’evidente traccia verso sinistra, si arriva in breve al Lago del Mucrone, un piccolo specchio d’acqua a 1894 metri di quota, in inverno completamente ghiacciato, che riflette le cime circostanti e sembra custodire segreti antichi. Impossibile non fermarsi per una pausa, nonostante la brezza gelida, giusto il tempo di contemplare il paesaggio, immersi nel silenzio, prima di affrontare l’ultima parte della salita, la più impegnativa. Fino a qui, infatti, il cammino si è svolto su tracciati facili e dalla pendenza modesta, quindi adatti a tutti e che spesso non necessitano nemmeno delle ciaspole. Ora, invece, bisogna affrontare una salita più ripida, prima verso sudovest per raggiungere la Bocchetta del Lago (2026 m), poi lungo la cresta nordovest del Mucrone, che può rivelarsi ostica e adatta quindi a escursionisti esperti. Il percorso non è obbligato, e bisogna saper scegliere la traccia migliore e, soprattutto, saper valutare con attenzione la stabilità del ripido pendio. Saper rinunciare e fermarsi più in basso non è una sconfitta, ma solo il risultato di un confronto leale con la montagna. Ma se le condizioni lo permettono, quest’ultima fatica conduce sull’Anticima del Mucrone, a 2148 metri di quota, dove in genere si fa terminare l’escursione per evitare il traverso lungo l’esile cresta finale. Qui, presso la vecchia stazione di arrivo degli impianti di risalita, per fortuna dismessi su questa montagna, il panorama è dominato dal vicino Monte Mars, ma si estende verso la pianura e sul lontano Monviso, le cime valdostane e il Monte Rosa, con il Santuario di Oropa giù in basso. La sensazione è davvero quella di trovarsi in un luogo sospeso, dove il tempo si ferma e la mente vaga libera. La discesa ripercorre il percorso di salita (con la dovuta attenzione nella prima parte), ma più in basso si può anche seguire interamente la sterrata (n° D11A) che cala più direttamente al parcheggio della funivia.

 

 

IL PERCORSO
Regione: Piemonte
Partenza: Santuario di Oropa (1033 m)
Arrivo: Monte Mucrone, Anticima (2148 m)
Accesso: da Biella si deve seguire la Provinciale 14 che, con evidenti indicazioni, conduce al Santuario di Oropa
Dislivello: 1150 m
Durata: 3/4 h
Difficoltà: EAI (escursionismo in ambiente innevato); WT2 (facile) fino al Lago del Mucrone; WT4 (difficile) all’Anticima del Mucrone

 

Immagine di apertura: la possente mole del Monte Mucrone (2235 m). © Ferruccio Zanone

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