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Alpinismo | 15 giugno | 17:00

Con Cesare Maestri e Marino Stenico ha aperto vie rimaste storiche dalle Dolomiti alla Patagonia e all'Himalaya. A Carlo Claus la Genziana alla carriera

di L.P.

A 98 anni il grande alpinista trentino ha ricevuto l'onorificenza del Trento Film Festival: ''Come affermava Bruno Detassis, in una cordata non c’è né primo né secondo, ma solo due compagni che condividono la stessa intensa passione per la montagna, creando una sola entità. Ed è quello che distingueva la cordata formata da Cesare Maestri e Carlo Claus, due grandi alpinisti trentini e del mondo che hanno dimostrato come l’amicizia e il rispetto reciproco siano la vera corda che unisce''

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Ha siglato importanti ascensioni nelle Dolomiti, in Patagonia e in Himalaya, al fianco di mostri sacri quali Cesare Maestri e Marino Stenico. Grande interprete dell’era dell’artificiale, proprio con Maestri ha aperto vie rimaste storiche, fra le quali quella sulla parete Sud-Est del Castelletto dei Massodi nel 1962, quella sulla parete Nord del Campanil Basso nel 1965 e quella alla Cima della Farfalla nel 1967, tutte fra le amate montagne di casa: il Gruppo di Brenta.

 

Carlo Claus proprio ieri ha ricevuto la Genziana alla carriera durante una serata a lui dedicata organizzata dalla Sat di Cles negli spazi dell'auditorium Polo Scolastico per mano del presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi che ha detto: ''Come affermava Bruno Detassis, in una cordata non c’è né primo né secondo, ma solo due compagni che condividono la stessa intensa passione per la montagna, creando una sola entità. Ed è quello che distingueva la cordata formata da Cesare Maestri e Carlo Claus, due grandi alpinisti trentini e del mondo che hanno dimostrato, con le loro storiche salite, come l’amicizia e il rispetto reciproco siano la vera corda che unisce, per raggiungere le cime dei nostri sogni, anche quelli apparentemente impossibili''.

 

A partecipare anche Guido Casarotto per il Club Alpino Accademico Italiano, di cui Claus è membro dal 1958, Sergio Martini, Elio Orlandi e Rolando Larcher. Nato a Lavis nel 1926, ma ben presto traferitosi proprio a Cles, in Val di Non, Carlo Claus è stato protagonista della scena internazionale dell'alpinismo negli anni delle grandi 'imprese'. Nel 1970 è stato protagonista, insieme a Ezio Alimonta, Pietro Vidi, Daniele Angeli e Claudio Baldessari, della scalata del Cerro Torre lungo la parete Sud-Est, dalla quale Cesare Maestri aprì la famosa via del Compressore. Nell’ultima parte della sua carriera, Claus ha partecipato anche a spedizioni in Annapurna, Makalu e Nanga Parbat.

 

''Una vita alpinistica, quella di Carlo Claus, straordinaria – conclude il presidente Mauro Leveghi – che il Trento Film Festival tributa con questo premio alla carriera, il quale, insieme a quello riconosciuto nel 2019 a Cesare Maestri, vuole esprimere la riconoscenza per avere fatto sì che le scalate compiute da due persone che amavano la montagna siano diventate patrimonio di tutti''.

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