Un libro ormai introvabile: la ristampa de "L'ultimo lupo di Strabatenza" serve a mantenere viva la memoria di una vallata
Nel 1997 Gian Maria Cadorin pubblicava “L’ultimo lupo di Strabatenza”, un libro dedicato a una comunità rurale ormai estinta, nell'Appennino romagnolo. A distanza di quasi trent'anni l'Associazione “Dos Dias”, promuove un crowdfunding per la sua ristampa, con l'obiettivo di raccogliere 5mila euro

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Nel 1997 Gian Maria Cadorin pubblicava “L’ultimo lupo di Strabatenza”, un libro dedicato a una comunità rurale ormai estinta, il popolo di Strabatenza, a quasi 700 metri sul livello del mare, nell'Appennino romagnolo. Il risvolto di copertina riassume la storia: "19 marzo 1958, giorno di San Giuseppe. Un vecchio lupo incontro il suo Destino nei boschi attorno a Strabatenza, piccolo villaggio rurale dell'Appennino romagnolo. La gente fa gran festa. Sarà una delle ultime feste celebrate in quella terra. Anche il destino degli uomini è segnato". La storia, un intreccio di storie, era stata raccolto intorno a un fuoco, quello del rifugio Trappisa di Sotto, ricavato all'interno di una delle coloniche più ampie del paese ormai disabitato.
Quel libro, a distanza di quasi trent'anni, è ormai introvabile ed è per questo che l'Associazione “Dos Dias”, composta da un gruppo di ragazzi del Comune di Bagno di Romagna che si è impegnato per ridar vita al rifugio, promuove un crowdfunding per la sua ristampa, con l'obiettivo di raccogliere 5mila euro. Lo annunciano parlando di "un nuovo progetto che ci sta particolarmente a cuore". Il motivo è che il libro è letteralmente "nato tra le mura del nostro rifugio e frutto di lunghe serate trascorse davanti al camino acceso con gli abitanti del luogo", perché l'autore - spiega Lamberto, uno dei soci di Dos Dias - "aveva in gestione il rifugio negli anni 90 e intervistò alcuni personaggi del libro proprio a Trappisa". "Grazie alla collaborazione con l’autore, che ha condiviso con noi queste storie preziose, abbiamo deciso di riportarlo alla luce con una nuova edizione arricchita da prefazioni di personaggi e studiosi del territorio" raccontano per lanciare la raccolta fondi, a cui è posisbile contribuire con quote di 25 euro (che danno diritto a una copia del libro).

Cadorin, classe 1957, è originario della provincia di Cuneo ma trapiantato in Romagna. "Il 30 agosto 2020, a soli due mesi dall’inaugurazione del rifugio, l’autore ci ha accolti nella sua casa, donandoci con grande gioia le ultime 100 copie del libro, felice di vederle tornare nel luogo dove tutto era iniziato. Queste copie, messe a disposizione dei nostri ospiti, si sono esaurite rapidamente, suscitando un crescente interesse per le affascinanti storie di questi luoghi e per stili di vita ormai appartenenti al passato. Abbiamo sempre creduto che tramandare la storia di questi luoghi sia essenziale per comprenderli appieno e rispettarli con maggiore consapevolezza. Sapere che i ruderi incontrati durante i trekking custodiscono storie, come quella dell’'Ultimo lupo di Strabatenza', arricchisce l’esperienza e promuove un rispetto più profondo per il territorio" spiegano i ragazzi del Trappisa di Sotto, che sul sito del rifugio ricostruiscono la storia della borgata, segnalano alcune possibili escursioni che partono dalla struttura e che si svolgono su sentieri segnati, propongono un ricco calendario di eventi (qui quelli dell'autunno 2024).
"Spinti dal desiderio di mantenere viva questa memoria, quest’anno abbiamo deciso di ristampare il libro con una nuova edizione cartacea. Questa ristampa sarà impreziosita dalle illustrazioni in stile xilografia medievale realizzate dall’artista Alberto Santi di Ridracoli e da un progetto grafico curato da Deborah Mosconi, caratterizzato dall’uso del colore ruggine, in omaggio alla tradizione di stampa romagnola". Il libro realizzato grazie al crowdfunding sarà un bell'oggetto dalla copertina rigida, arricchito da nuovi disegni e prefazioni di esperti dei lupi dell’Appennino, naturalisti, storici del luogo e l’ente Parco.
Per i ragazzi di Trappisa di Sotto lo sforzo di ripubblicare il libro si rende necessario per "mantenere viva la memoria di questa vallata e delle storie che la abitano". Il modo più semplice per conoscerla è pernottando al rifugio, una struttura con 21 posti letto, quattro bagni con docce, una cucina attrezzata, 2 camini, un forno a legna completamente restaurato, acqua di sorgente, una sala conferenze/aula didattica, una rimessa biciclette e un bivacco di emergenza sempre aperto. Strabatenza, un tempo popolosa parrocchia del Comune di Bagno di Romagna, si trova ai confini del “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi”, in un’ampia poggiata che declina nel Bidente di Pietrapazza. "Il Palazzo Comunale e la Caserma dei Carabinieri, a San Piero in Bagno, distano tre ore di cammino; l'ospedale più vicino è a Santa Sofia, tre ore e mezzo di marcia" scrive Cadorin.