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Cultura | 21 ottobre | 06:00

Sui sentieri di montagna il saluto è un'abitudine spontanea, nella vita di tutti i giorni no. Riscopriamolo per incentivare il dialogo

Incrociando una persona lungo un sentiero sorge, spontanea, l’esigenza di salutarla. Può sembrare un’osservazione banale, ma credo sia importante evidenziare questa preziosa consuetudine, difficile da replicare in altri contesti

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Incrociando una persona lungo un sentiero sorge, spontanea, l’esigenza di salutarla. Può sembrare un’osservazione banale, ma credo sia importante evidenziare questa preziosa consuetudine, difficile da replicare in altri contesti.

 

Trovo quindi particolarmente emozionante quando il saluto sorge spontaneo – tra persone che non si conoscono, o si conoscono molto poco – anche lontano dai sentieri montani ma, soprattutto, quando dal saluto nasce una riflessione, un confronto, uno scambio di percezioni. Nella società contemporanea, caratterizzata da una quotidianità colma di incombenze, abbiamo bisogno di salutarci, abbiamo bisogno di confrontarci, abbiamo bisogno di ascoltare considerazioni che sgorgano da fonti diverse dalla nostra.

 

Per incentivare il dialogo con i nostri lettori, lo scorso fine settimana abbiamo deciso di organizzare, insieme alla casa editrice People e nell'ambito del festival Autumnus, una rassegna di eventi dedicati alle Terre alte e alle principali dinamiche socio-economiche che influenzano la loro contemporaneità. Nonostante il maltempo (un particolare ringraziamento va alla Sat per averci offerto un tetto) la partecipazione è andata ben oltre le aspettative e, per tre giorni, abbiamo avuto la fortuna di incontrare lungo il sentiero che stiamo provando a tracciare tanti amici e tante amiche de L’AltraMontagna.

 

Vi ringraziamo per l’affetto e per aver arricchito il nostro sguardo sulle montagne italiane con il vostro.

Alla prossima!

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