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Cultura | 04 dicembre | 06:00

Quando i danni provocati da una valanga non hanno solo una causa naturale. La voce di Pablo Trincia ci accompagna tra le macerie dell'hotel Rigopiano

Il podcast / Sembra una catastrofe apparentemente naturale tuttavia, scavando oltre l’epidermide, l’indagine giornalistica mette in evidenza un reticolo di dinamiche antropiche capace di modellare il corpo della sciagura, amplificandone o ridimensionandone le conseguenze

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La cronaca spesso è un fuoco di paglia: divampa in ardenti discussioni, ma si esaurisce nel giro di qualche ora, giorno o al massimo mese.

 

Affinché una vicenda continui ad ardere nella memoria collettiva, è pertanto necessario offrire una maggiore consistenza alla narrazione: attraverso approfondimenti capaci di portare in superficie ciò che normalmente rimane incagliato negli abissi, ma anche dando risalto alle traiettorie umane che, intrecciandosi, rilevano il carattere complesso di alcune dinamiche.

 

E poi il silenzio, il podcast sul disastro del Rigopiano di Sky Italia, Sky Tg24 e realizzato da Chora media (ora diventato una docu-serie), oltre a essere riuscito a riaccendere la fiamma su un caso da molte memorie archiviato, sicuramente contribuirà a tenerla viva.

 

La voce narrante è quella ormai familiare di Pablo Trincia. Ci accompagna appunto tra le pieghe più recondite della tragedia dell’hotel Rigopiano che, nel pomeriggio del 18 gennaio 2017, è stato quasi interamente distrutto da una valanga.

 

L’hotel si trovava alle pendici del Gran Sasso, in Abruzzo. Al suo interno, oltre allo staff, c’erano gli ospiti che la sera prima avevano raggiunto la struttura tra mille difficoltà, per poi ritrovarsi intrappolati lì dentro a causa di una nevicata copiosa. Il bilancio della tragedia fu di ventinove vittime e undici sopravvissuti.

 

Una catastrofe apparentemente naturale, tuttavia, scavando oltre l’epidermide, l’indagine giornalistica mette in evidenza quel reticolo di dinamiche antropiche fatto di scelte, intuizioni, sfortune, fortune, negligenze, altruismo, solidarietà, egoismi, … capace di modellare il corpo delle sciagure, amplificandone o ridimensionandone le conseguenze.

 

Infatti, ciò che a uno sguardo distratto può apparire ineluttabile, esito di un’irruenza naturale, spesso non è il risultato del destino, ma anche di uno stratificarsi di azioni umane.

 

È questo forse il messaggio più importante offerto dal podcast, perché questa consapevolezza può rivelarsi d’aiuto nel caso in cui ci dovessimo trovare di fronte a scelte che avranno un’influenza sulla comunità, ma anche sui singoli individui.

 

 

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