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Cultura | 26 aprile | 06:00

Montanari si nasce o si diventa? “La differenza la fa il comportamento, non la residenza”

È​ tendenza comune continuare a distinguere: “montanari”, “cittadini”, “valligiani". Etichette specifiche applicate a individualità sempre più ibride; soprattutto in età contemporanea, quando gli spostamenti sono all’ordine del giorno. Etichette che forse conviene mettere da parte per concentrarsi sul comportamento delle persone. Questa sera, nell'ambito del Trento Film Festival, con la rubrica Un'Ora per Acclimatarsi, curata da L'AltraMontagna, approfondiremo questi temi. L'appuntamento è alle ore 19:00 in piazza Cesare Battisti (Trento)

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Abitare è solo un’azione fisica o può essere anche un sentimento proiettato su un territorio? Me lo chiedo sempre più spesso quando sento ripetere, da molti conoscenti che risiedono ai piedi dei monti o nel bel mezzo della Pianura padana, “quanto vorrei trasferirmi in montagna”. E in effetti, penso, la montagna un po’ già la abitano perché non appena hanno l’occasione salgono, magari per raggiungere sempre gli stessi posti come se sentissero nostalgia di un luogo in cui non sono nati. Ma spesso c’è qualcosa che li frena (lavoro, famiglia, situazione economica, assenza di servizi, …), qualcosa che non permette di fare il grande passo, di trasferirsi, e allora continuano da un punto di vista fisico ad appartenere a quel territorio a intermittenza, ma in modo stanziale con i sentimenti.

Questa necessità di salire in montagna si sta allargando sempre di più e c’è chi il grande passo ha già iniziato a farlo. Sorge così spontanea una riflessione sulle etichette che non si è mai perso il vizio di applicare alle persone in relazione al loro territorio d’origine.

 

«La differenza la fa il comportamento, non la residenza» mi ha di recente detto una signora di 82 anni che ha speso la vita tra i morbidi rilievi dell’Altipiano dei Sette Comuni. È nata lì, e da lì non si schioda. Un messaggio bellissimo, di grande apertura, che ribalta lo stereotipo del “montanaro chiuso e inospitale”. In effetti dovrebbero essere le azioni, le scelte e il carattere a identificare una persona. Non la carta d’identità.

 

Eppure è tendenza comune continuare a distinguere: “montanari”, “cittadini”, “valligiani". Etichette specifiche applicate a individualità sempre più ibride; soprattutto in età contemporanea, quando gli spostamenti sono all’ordine del giorno.

 

Per lavoro, per studio o per diletto, infatti, tendiamo a muoverci, ad assorbire nuove sfumature culturali per poi innestarle, non sempre volontariamente, in altri contesti. Una dinamica sociale amplificata dalla rete internet e dalla televisione: non è raro viaggiare stando stesi sul divano o seduti dietro a una scrivania.

 

L’anno scorso ho raccontato la storia di due ragazzi che, lasciandosi lavoro e pianura alle spalle, sono saliti in Val di Zoldo per gestire il Rifugio Angelini Sora ‘l Sass. Fino a pochi mesi prima erano abitanti del basso vicentino, ora d’estate vivono a 1588 metri. Durante l’inverno scendono per svernare, un po’ come le vacche con la transumanza, e con i primi tepori della primavera, sempre come le vacche, tornano su, tra i boschi e le pareti di dolomia. Come possiamo etichettarli adesso?

 

Come possiamo etichettare le migliaia di “montanari” che migrano quotidianamente nel Pedemonte, a lavorare, per rincasare la sera nelle loro valli?

 

Non è facile, anzi è impossibile. Forse conviene mettere da parte le etichette e concentrarci sul comportamento, perché sì: chi più, chi meno siamo tutti impegnati una transumanza senza fine.

 

L'appuntamento: A partire da queste riflessioni, alla rubrica Un’Ora per Acclimatarsi, organizzata da L’AltraMontagna nell’ambito del Trento Film Festival, stasera ragioneremo di questi argomenti insieme a Luigi Dall’Armellina, Erica Balduzzi, Andrea Membretti e Luca Stefenelli. Ore 19:00 in piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita).

 

Per chi fosse interessato, l'evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook de L'AltraMontagna 

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