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Cultura | 28 aprile | 06:00

L’incontaminato non esiste? Il dubbio cresce insieme alla necessità di favorire un rapporto più equilibrato con l’ambiente per favorire una frequentazione più consapevole della montagna

Spesso si sale in montagna alla ricerca di quell'idea di montagna che si è sedimentata nella società e dentro di noi: una montagna "purissima", "salubre" e priva di contaminazioni. Ma è davvero così? Questa sera approfondiremo questo tema nella rubrica Un’Ora per Acclimatarsi, nell’ambito del Trento Film Festival, insieme all'antropologa Irene Borgna e al geografo Mauro Varotto. Ore 19:00, Piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita)

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

A chiunque è capitato, scattando una fotografia a un paesaggio montano, di escludere volontariamente dall'inquadratura ogni indizio che suggerisca una presenza umana. Un traliccio dell'alta tensione, una folla, un condominio, i binari del treno, una piattaforma d'atterraggio per gli elicotteri, un muretto a secco, una cabinovia, una ruspa, una strada, una pista da sci, e si potrebbe andare avanti all'infinito.

 

Questa tendenza a eliminare le testimonianze antropiche dai nostri scatti è il risultato di un processo culturale che, dalla sublimazione romantica in avanti, ha progressivamente trasformato le montagne in un luogo di culto della natura.

 

E così, con le nostre fotografie, cerchiamo di riprodurre quell'idea di montagna che si è sedimentata nella società e dentro di noi: una montagna "purissima", "salubre" e priva di contaminazioni.

 

Ma ovviamente la realtà ci racconta una storia diversa: ci parla da un lato di valli sfruttate in modo eccessivo (spesso proprio da chi divulga per fini pubblicitari un'immagine pittoresca/edulcorata della montagna) e caratterizzate da un'intensa e in molti casi disarmonica attività infrastrutturale; e dall'altro di territori esterni rispetto ai grandi flussi turistici, abbandonati a se stessi assieme ai loro ormai rari abitanti e ancora privi di importanti ed essenziali servizi per un vivere dignitoso.

 

Allora è forse arrivato il momento di abbandonare la retorica della "montagna incontaminata" per abbracciare un discorso culturale rinnovato, che non idealizza la natura e che si faccia promotore di un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente. 

 

Anche perché rapportarsi con l'ambiente in modo rispettoso è anche il primo passo per rispettare noi, specie umana, che di quell'ambiente siamo parte integrante.

 

L’appuntamento: A partire da queste riflessioni, alla rubrica Un’Ora per Acclimatarsi, organizzata da L’AltraMontagna nell’ambito del Trento Film Festival, stasera ragioneremo di questi argomenti insieme all'antropologa Irene Borgna e al geografo Mauro Varotto. Ore 19:00 in piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita).

Per chi fosse interessato, l'evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook de L'AltraMontagna

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