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Cultura | 15 dicembre | 13:15

Da Buenos Aires all'Appennino abruzzese grazie al film "Un mondo a parte". Lo spopolamento delle aree interne visto da due argentini

Storia di Guillermo e Gina che, dopo aver visto il film di Riccardo Milani (con Virginia Raffaele e Antonio Albanese) sono andati in visita alle aree interne abruzzesi. Un viaggio tra le suggestioni paesaggistiche e la malinconia causata dallo spopolamento 

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Questa è la storia di Guillermo e sua figlia Gina, due argentini che nel fine settimana hanno visitato Villetta Barrea e tutti i paesi del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, dopo aver visto durante il viaggio da Buenos Aires a Fiumicino il film “Un mondo a parte” di Riccardo Milani (di cui abbiamo parlato qui). 

 

Si tratta di una storia particolare, raccontata dalla voce di Leandrina e Ugo, gestori dell’affittacamere “Ellera Verde” di Villetta Barrea, che giovedì sera hanno ricevuto improvvisamente una prenotazione tramite Booking per il soggiorno di una notte. I due turisti hanno affittato un'auto a Fiumicino, e a causa di ritardi nella consegna, hanno rischiato di vedere cancellata la loro prenotazione. 

 

Così è iniziata una vera e propria corsa contro il tempo: da Fiumicino a Villetta Barrea ci vogliono circa 2 ore e 30 minuti, ma secondo le regole della piattaforma di prenotazione, se l’arrivo avviene successivamente alla mezzanotte del giorno della prenotazione, i gestori della struttura prenotata possono cancellarla. Ugo e Leandrina però sono rimasti svegli e hanno preferito attendere i due turisti. 


Gulliermo e Gina, sabato mattina, dopo la colazione, hanno raccontato ai due proprietari di essere venuti in Abruzzo dopo avere visto il film “Un mondo a parte”: Guillermo è un amante di questi piccoli paesi ed è sensibile alle vicende inerenti al loro spopolamento

 

Nelle immagini che i due argentini hanno inviato Lea e Ugo, questi appaiono felici davanti al Lago di Barrea prima, d’innanzi ad un branco di cervi. Tra esse c'è anche una foto di Guillermo che posa davanti alla scuola dismessa di Villetta Barrea. Davanti ad essa un cartello struggente che recita “Ciao Scuola, ci mancherai”. 

La scuola di Villetta Barrea è stata chiusa proprio per assenza di bambini, e come viene mostrato nel film, non era più possibile sostenere una situazione dove in totale la classe era composta da appena 12 alunni e di diversa età.  Per questo motivo è arrivata la decisione di mandare questi bimbi a scuola nel vicino paese di Barrea. 

 

Dopo Villetta, Gina e Guillermo, hanno visitato tutti i paesi del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, compresi Pescasseroli, Frattura e Sperone.

 

Purtroppo la storia raccontata nel film rispecchia la realtà che quotidianamente questi paesi si trovano ad affrontare, perché la chiusura di una scuola potrebbe rappresentare un lento declino per i paesi interessati. Lo spopolamento è iniziato nel dopo guerra ed è poi continuato nel periodo del boom economico, dove il lavoro e le opportunità si sono concentrate nelle grandi città. 

 

Oggi si cerca di mantenere viva la tradizione culturale di queste località, offrendo opportunità a tutti coloro che decidono di allontanarsi dalla vita frenetica delle città ritrovando quell’intima serenità. 

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