Storia di Clipper lo spazzaneve donato dagli Italoamericani a Capracotta negli anni '50 (VIDEO) per superare i gelidi inverni dell'epoca
Il Daily Mirror, il 31 dicembre del 1949, descrisse l’imbarco del mezzo in questo modo: “Spazzaneve da 20.000 $, dono della popolazione di Jersey City ai 4.500 ai residenti di Capracotta, nell'Appennino Italiano, caricato a bordo della nave Exiria al pontile 84. I cittadini di Jersey comprarono la macchina di 11 tonnellate in risposta alle molte difficoltà invernali ed alle molte avventure in Capracotta dopo che i nazisti distrussero il loro unico spazzaneve”

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Capracotta è un paese dell’Alto Molise, uno tra i più conosciuti dell’Appennino. Le sue grandissime nevicate lo hanno reso famoso nel corso degli anni a livello nazionale e internazionale. Una località dove da sempre gli inverni sono molto rigidi, non solo per la neve ma anche a causa delle basse temperature che lo contraddistinguono. Negli anni '50, quando gli inverni erano particolarmente freddi, il paese veniva continuamente flagellato da vere e proprie tempeste di neve.
Alcuni storici del posto ricordano come fino a una quarantina di anni fa, non fosse così insolito dovere uscire di casa dal secondo piano della propria abitazione per via della troppa neve presente. Clipper, lo spazzaneve gigante arrivato da Jersey City a Capracotta, è un vero e proprio esempio di come andassero quegli anni. Fu un dono degli Italiani di New Jersey a Capracotta, che grazie a una raccolta fondi regalarono questo mezzo al paese molisano per combattere queste importanti tempeste capaci di raggiungere fino a 15 piedi di neve (circa 4,5 metri).
Il Daily Mirror, il 31 dicembre del 1949, descrisse l’imbarco del mezzo in questo modo: “Spazzaneve da 20.000 $, dono della popolazione di Jersey City ai 4.500 ai residenti di Capracotta, nell'Appennino Italiano, caricato a bordo della nave Exiria al pontile 84. I cittadini di Jersey comprarono la macchina di 11 tonnellate in risposta alle molte difficoltà invernali ed alle molte avventure in Capracotta dopo che i nazisti distrussero il loro unico spazzaneve”. Lo spazzaneve oggi considerato un vero e proprio cimelio, ha una potenza di ben 240 cavalli ed è in grado di spazzare fino a 24 piedi di strada (7,3 metri).
Il mezzo fu imbarcato a bordo di una nave “SS. Exiria” dell’American Airport Line, della quale il comandante fu Charles Reilly e il mezzo fu trasportato gratuitamente. Al momento della partenza della nave erano presenti giornalisti e fotografi: “C'erano Zampella, trepidante, il vice console italiano a Newark, Nicolò Di Bernardo e John Paglione, un autista di Yardville, (New Jersey), giunto come emigrante negli Stati Uniti da Capracotta il 1912”. La nave arrivò a Napoli sabato 14 gennaio del 1950, mentre la partenza del mezzo per Capracotta sarebbe avvenuto soltanto il giorno 16.
In questa occasione il Giornale d’Italia scrisse che: "Il Capitano Charles Reill dell'Exiria consegnerà personalmente una sua lettera ai rappresentati del sindaco Carnevale: "È con piacere e col cuore pieno di gioia che consegno a voi in proprietà questa macchina, nella speranza che voi e i vostri concittadini possiate trovare meno dura la via, in sua compagnia, nei mesi invernali"''. Oggi Clipper non è più in funzione ed è considerato un reperto storico, ma rispetto ad allora c’è stata una grande evoluzione. In particolare perché le strade sono più larghe, i mezzi più potenti e le esigenze sono cambiate inoltre, va detto, la neve non raggiunge più i livelli dell'epoca.
Queste località di alta montagna sono abituate a inverni molto freddi, a periodi di sofferenza, e a tanta neve. Esistono ancora alcune casistiche dove le strade diventano impraticabili e l’intero paese si blocca, ma solo in occasione di eventi particolarmente eccezionali. Per di più per via del cambiamento climatico in atto, gli episodi di spiccato maltempo e le grandi nevicate di allora sembrano essere più un lontano ricordo che attualità. Capracotta ancora oggi è la località più amata e ricercata da tutti i cacciatori di neve, che in occasione di intense nevicate sono soliti collegarsi con la storica webcam di Piazza Falconi.