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Attualità | 29 novembre | 13:00

La pista da bob di Cesana verrà rimossa, ma la "politica di Penelope" (del fare e disfare) non può essere una giustificazione

La possibilità di disfare (comunque onerosa e spesso non semplice da attuare) non può essere una scusante per utilizzare con scarsa lungimiranza le risorse della collettività in favore degli interessi di pochi

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

L’ormai tristemente celebre pista da bob di Cesana Pariol verrà smantellata. L'annuncio è arrivato direttamente da Andrea Abodi, ministro dello sport (ne abbiamo parlato QUI). Un’ottima notizia che, tuttavia, invita a riflettere.

 

A quanto pare, infatti, la “politica di Penelope” – del fare e disfare – non è mai passata di moda. Ma se Penelope aveva le sue ottime ragioni per scomporre di notte ciò che aveva tessuto durante il giorno, questo criterio risulta difficile giustificare se applicato a iniziative di respiro comunitario.

 

La possibilità di disfare (comunque onerosa e spesso non semplice da attuare) non può essere una scusante per utilizzare con scarsa lungimiranza le risorse della collettività in favore degli interessi di pochi.

 

La pista di Cesana venne realizzata in occasione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e chiuse i battenti a pochi anni dall'inaugurazione dopo essere costata 110 milioni di euro. Ora verrà appunto rimossa e l'area riqualificata.

 

Un’ottima notizia, certo, ma poco rassicurante considerato che dalla parte opposta delle Alpi, a Cortina, sta prendendo forma un'altra pista da bob.

 

Le stime dicono che costerà 120 milioni di euro, a cui va aggiunto un milione e mezzo all’anno per le spese di gestione. 120 milioni di euro per un numero esiguo di praticanti: tra bob, skeleton e slittino, maschile e femminile, ne contiamo appena 59.

 

Riuscirà questo impianto a godere di maggiore longevità? La domanda scivola nel dubbio, perché se è indiscusso che ogni realtà segue traiettorie singolari, è altrettanto vero che l’osservazione del passato può aiutare a immaginare gli scenari futuri. E il passato, in questo caso, non è affatto incoraggiante.

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