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Attualità | 20 dicembre | 20:05

"Io non noleggio sci d'alpinismo per scelta e renderlo ancor più accessibile può essere pericoloso'', Ugo Gelmi sugli 'sci elettrici': ''Prima servono regole chiare''

Questa tecnologia può essere un'opportunità per alcuni, un dispositivo che offre prospettive inedite di fruizione della montagna. Ma sono molti i contrari, come Ugo Gelmi, titolare del Folgaria Ski Rent and Bike

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Non si può scherzare in montagna: deve essere per tutti ma con coscienza". A dirlo Ugo Gelmi, titolare del Folgaria Ski Rent and Bike. "Io sono un noleggiatore di sci ma non noleggio sci d'alpinismo per scelta. Attenzione, la montagna deve essere sì per tutti ma con coscienza. Vediamo abbastanza persone in scarpe da ginnastica in montagna d'estate. Lo sci d'alpinismo è pericoloso e incentivandolo si rischia ancora di più di avere turisti in quota poco preparati".

 

La notizia degli "sci elettrici" ha acceso il dibattito. Il dispositivo in grado ridurre lo sforzo è stato chiamato E-skimo e, se istallato sugli sci d'alpinismo, "consente di salire il 400% più velocemente" (Qui articolo). Per ora, dunque, questa novità non sembra entusiasmare gli appassionati. Un'istintiva reazione di rifiuto che in qualche modo ricorda quella provocata dalle e-bike.

 

Per qualcuno è questa tecnologia può essere un'opportunità, come per l'esperto scialpinista Giovanni Ludovico Montagnani: un dispositivo che offre prospettive inedite di fruizione della montagna (Qui articolo), molti i contrari. Tra questi il titolare del Folgaria Ski Rent and Bike. 

 

"In questi anni ho assistito a numerosi casi di turisti poco attenti nell'affrontare un'escursione, se non ci si prepara si possono avere problemi anche con le ciaspole", evidenzia Gelmi. "Mi è capitato di clienti che si sono attardati e che sono riusciti a rientrare solo a notte fonda. Per questo nutro molti dubbi sugli sci elettrici per l'alpinismo".

 

Lo scialpinismo non è uno sport facile e così si rischia di banalizzare la caratteristica di questa disciplina. "E' faticoso in primis e serve un certo tipo di preparazione", aggiunge Gelmi. "Per scelta non noleggio l'attrezzatura perché anche l'esercente ha una grande responsabilità quando vende un servizio: l'incolumità di una persona va, secondo me, messa davanti alla possibilità di un guadagno, che poi andrebbe parametrato con il tempo impiegato a dover, spesso, spiegare il funzionamento dell'attrezzature se qualcuno è ancora un principiante". 

 

Un'altra riflessione riguarda la possibilità di aumentare la platea di praticanti in modo troppo rapido. "Aumentano le richieste di intervento ai soccorsi, ma c'è la possibilità di interferire con l'ambiente con una presenza troppo marcata di scialpinisti in determinati contesti". 

 

C'è poi il controsenso tutto italiano: lo scialpinismo è consentito in ambiente (l'obbligo è di avere il kit d'emergenza: Artva, sonda e pala) mentre sulle piste è vietato (deve essere autorizzato dai gestori degli impianti). Un mercato che cresce, facilitato e che viene stimolato, senza però preparare, anche culturalmente, un potenziale cliente. "E' fondamentale regolamentare questo sport in modo chiaro sul fronte dei comprensori sciistici, così come se si scelgono zone in ambiente che possono subire una pressione eccessiva. Gli sci elettrici potrebbero rappresentare il passo più lungo della gamba", conclude Gelmi.

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