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Attualità | 21 aprile | 06:00

(IL VIDEO) "Perché fare una pista di sci in plastica vista mare?": il confine sottile tra riciclo e greenwashing

A fine maggio, a Jesolo, sarà possibile sciare  con vista sul mare su una pista lunga oltre trenta metri e realizzata interamente in plastica riciclata. Una riflessione sul senso di eventi come questo

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Sentite qua l’anticipazione della stampa: “Anche i più inesperti potranno provare l’ebrezza di curvare da una parte all’altra della pista di sci accompagnati da maestri professionisti, ma non ci si illuda di affondare lo sguardo su un manto innevato”.

 

No, non ci si illuda, anche perché non siamo in montagna, ma a Jesolo, e la pista è, pensate un po’, in plastica. Il 25 maggio, si parte.

 

Per questa meraviglia dobbiamo ringraziare il brand Energia Pura, famoso per confezionare indumenti sportivi con materiali riciclati. E, va da sé, anche la pista è in plastica riciclata. Perché, ovviamente, le cose vanno fatte per bene, pensando all’ambiente

 

Ma che senso ha costruire una pista di sci vista a mare, e ancora di più che senso ha spacciarla per un’iniziativa green. Che bisogno c’è?

 

Poi vai a leggere cosa dice di sé l’azienda e capisci un po’ di più.

 

“Realizziamo un percorso continuo e virtuoso che azzera gli scarti e attiva un autentico ciclo di sostenibilità”.

 

Me lo dica Energia Pura, mi chiami, mi telefoni. diccelo. Perché fare una pista di sci in plastica vista mare. Non è che con questa storia del riciclo possiamo le cose più assurde più assurde. Se no allora il riciclo suona purtroppo come pura speculazione, è puro greenwashing. Possiamo fare tutto, tanto è riciclato…

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