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Attualità | 01 agosto | 19:00

Il Cai esprime la propria contrarietà all'invaso del Vanoi: "Si rischia di aprire un conflitto politico tra montagna e pianura"

La delibera della sede centrale del Cai arriva pochi giorni dopo il comunicato del Cai Veneto che invitava a riflettere sui pro e i contro dell'invaso e sulla necessità di andare oltre i "sì" o i "no" all'opera e proponeva una consultazione popolare. Il Club Alpino, come indicato nel comunicato, esprime la sua volontà ad essere parte integrante del processo di dibattito pubblico insieme alle altre associazioni territoriali e di difesa ambientale. Nelle prossime settimane si potranno valutare le azioni politiche dirette del sodalizio e la volontà di rimanere partecipe al processo portando le proprie istanze, come definito anche dal decalogo del Club

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il Club Alpino Italiano, con la delibera n.37 del 29 luglio 2024, ha espresso la propria contrarierà al progetto del nuovo invaso nella valle del Vanoi. Il comunicato stampa emesso a valle cita come il CAI abbia "espresso il suo parere negativo, adottando una delibera presidenziale e presentando delle osservazioni, al progetto del Consorzio di bonifica del Brenta, che prevede la costruzione di un invaso sul torrente Vanoi, al confine tra la regione Veneto e il Trentino orientale. Il Sodalizio ha condiviso anche la sua volontà di essere ammesso al dibattito pubblico sull’opera, avviato dal Consorzio di bonifica".

 

Continua il comunicato: "L’opera potrebbe così aprire un conflitto politico e amministrativo tra i territori montani e quelli pianeggianti. Allo stesso tempo ha un importante impatto ecologico sull’ambiente circostante, con non poche criticità dal punto di vista geologico in un'area connotata da pericolosità massima. [vedasi approfondimento sul rischio geologico fatto da L'AltraMontagna ndr] Infine, la possibilità di accumulare una grande quantità di acqua nell’invaso si scontra con la siccità e la scarsità di risorse idriche che caratterizzano il quadro climatico e ambientale degli ultimi anni. Senza dimenticare che l’opera compensativa, il percorso ciclopedonale che da passo della Gobera conduce al Primiero, non è utile a valorizzare le specificità ambientali e naturali dei luoghi compromessi."

 

Il delegato nazionale Ambiente e Aree Protette del Cai Mario Vaccarella ha dichiarato: "Il progetto dell’invaso sul torrente Vanoi ha visto una convergenza, non usuale, sulla inopportunità di portare avanti l’opera per le ragioni ampiamente illustrate da diversi soggetti, portatori di interessi, pubblici e privati, di tutela dell’ambiente montano e in varie sedi, fra cui il Cai Centrale e la Sat. I benefici di un possibile uso di acqua in pianura, non compenserebbero l’impatto ecologico e il danno ambientale che potrebbe essere causato. Su questi temi non esistono consultazioni popolari, molto spesso condizionate dai numeri, da impatti emotivi e non da valutazioni tecniche, che invece sono richieste nelle fattispecie di queste opere idrauliche che vanno a incidere fortemente sui territori”.

 

La delibera della sede centrale del Cai arriva pochi giorni dopo il comunicato del Cai Veneto che invitava a riflettere sui pro e i contro dell'invaso e sulla necessità di andare oltre i "sì" o i "no" all'opera e proponeva una consultazione popolare. 

Il Club Alpino, come indicato nel comunicato, esprime la sua volontà ad essere parte integrante del processo di dibattito pubblico insieme alle altre associazioni territoriali e di difesa ambientale. Nelle prossime settimane si potranno valutare le azioni politiche dirette del sodalizio e la volontà di rimanere partecipe al processo portando le proprie istanze, come definito anche dal decalogo del Club. 

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