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Attualità | 18 settembre | 12:00

A Enna l'acqua arriva ogni sei giorni: la montagna dimenticata della Sicilia affronta una siccità sempre più grave

Ad Enna, comune montano della Sicilia a 930 metri slm, l'acqua arriverà ogni 6 giorni. Il consorzio di distribuzione AcquaEnna ha comunicato alla popolazione la turnazione dell'acqua potabile per arginare la grave crisi idrica che sta coinvolgendo l'isola da mesi. La siccità estrema delle "montagne dimenticate" dalla politica è il rovescio della medaglia delle alluvioni che in questi giorni stanno interessando il centro Europa

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Ad Enna, comune montano della Sicilia a 930 metri slm, l'acqua arriverà ogni 6 giorni. Il consorzio di distribuzione AcquaEnna ha comunicato alla popolazione la turnazione dell'acqua potabile per arginare la grave crisi idrica che sta coinvolgendo l'isola da mesi. Alcuni residenti si sono costituiti in un comitato "Comitato senz'acqua Enna" per chiedere alla politica e agli enti di gestione idrica dei provvedimenti seri ed urgenti e per arginare il caro prezzi imposto anche dall'arrivo delle autobotti in paese. 

 

Enna non è l'unico comune siciliano dove è stato obbligatorio il razionamento dell'acqua (nel paese di Troina l'acqua arriva ogni 7 giorni) decretato dalla Cabina di regia per la siccità: molti altri comuni montani dell'entroterra siciliano devono fare i conti con la gestione e il mantenimento dei servizi essenziali mentre si cerca di creare nuovi pozzi per l'emungimento delle acque sotterranee. 

La siccità estrema delle "montagne dimenticate" dalla politica è il rovescio della medaglia delle alluvioni che in questi giorni stanno interessando il centro Europa. L'estate boreale più calda di sempre (dati Copernicus) ha portato ad accumulare una grande quantità di energia in atmosfera e nei mari (nel Mediterraneo si sono sfiorati i 30°C in acqua) con conseguenze sull'intensità degli eventi estremi. 

 

Efficientamento e progetti a lungo termine

 

Secondo i dati Istat, in Sicilia nel 2022 la perdita idrica nella fase di immissione in rete dell'acqua per usi autorizzati è stata del 51,6%, per un volume di 339,7 milioni di metri cubi. 

L'efficientamento della rete idrica dell'isola è una delle urgenze per cercare di arginare la gravità della siccità siciliana, insieme all'educazione al risparmio idrico e alle nuove tecnologie per irrigare. Questi interventi dovranno poi essere accompagnati da una gestione idrica che dovrà considerare l'aumento delle temperature e la riduzione delle precipitazioni sull'isola che coinvolge tutti i settori economici: industria, agricoltura, turismo e ricettivo ripensando un modello economico locale che favorisce i grandi consumatori d'acqua (basti pensare al turismo di lusso delle coste siciliane) a discapito della popolazione locale.

 

Le cause antropiche della siccità in Sicilia

 

 Secondo uno studio del gruppo World Weather Attribution, i cambiamenti climatici provocati dall’uomo hanno aumentato del 50% la probabilità di siccità devastanti in Sardegna e Sicilia. Il caldo persistente, che causa l’evaporazione dell’acqua dai terreni, dalle piante e dai bacini idrici, è alla base dell'aumento del rischio di siccità. Senza l’influenza del riscaldamento causato dalle attività umane, le attuali siccità in Sardegna e Sicilia non sarebbero state classificate come “estreme”. Gli scienziati affermano che i cambiamenti climatici hanno reso la siccità il 50% più probabile rispetto ad uno scenario senza l’attuale aumento delle temperature. Il fenomeno dell’evapotraspirazione, cioè l’evaporazione dell’acqua dal suolo e dalle piante, sta aggravando la situazione, con periodi di caldo estremo che diventano più frequenti e prolungati. Sebbene non sia chiaro come le precipitazioni variabili delle isole siano influenzate dai cambiamenti climatici, lo studio sottolinea che il caldo estremo trasforma gli anni con scarse precipitazioni in eventi di siccità particolarmente gravi.

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