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Attualità | 25 gennaio | 06:00

La pista da bob di Cortina solleva preoccupazioni internazionali: Cipra si rivolge al Comitato Olimpico Internazionale

La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi si rivolge al Comitato Olimpico Internazionale per ribadire che le piste da bob esistenti sono globalmente sufficienti per l'attuale numero di atleti e competizioni

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Le perplessità sollevate dalla pista da bob in programma di realizzazione a Cortina superano i confini nazionali. A rivolgersi al Comitato Olimpico Internazionale, infatti, questa volta non sono più solo associazioni o realtà locali, ma Cipra, la Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi.

 

Al Cio, attraverso i presidenti delle delegazioni nazionali (Italia, Alto Adige, Austria, Francia, Germania, Liechtenstein, Slovenia e Svizzera) Cipra chiede innanzitutto di tenere salda la posizione riguardo l’insostenibilità dell’impianto; insostenibilità che rimane sostanzialmente invariata anche nella rivisitazione “light” del progetto che, tra le altre cose, darebbe una bella sforbiciata alle mitigazioni ambientali.

 

Si domanda inoltre al Cio di non concedere proroghe rispetto al cronoprogramma iniziale e di continuare a insistere affinché “eredità” e “sostenibilità” rimangano i due fari a cui deve tendere l’organizzazione dei Giochi.

 

Cipra, che all’inizio del 2022 e poi, successivamente, nel 2023 si era già rivolta al Comitato Olimpico Internazionale per esprimere forti preoccupazioni riguardo al progetto, dichiara pieno sostegno a ogni ferma posizione assunta dal Cio per chiedere all’Italia di rispettare i contenuti del dossier di candidatura e l’Agenda 2020, in particolare le raccomandazioni 1, 2 e 4 sull’utilizzo delle strutture esistenti e sedi temporanee/smontabili, nonché sull'organizzazione di gare al di fuori della città o del paese ospitante.

 

La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi conclude infine evidenziando, ancora una volta, la necessità di utilizzare impianti sportivi esistenti e ha accolto con favore la recente presa di posizione del Cio secondo cui le piste da bob esistenti sono globalmente sufficienti per l'attuale numero di atleti e competizioni. 

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