Contenuto sponsorizzato
Attualità | 31 gennaio | 14:04

La difesa del Vallone delle Cime Bianche sbarca in Europa: "No agli impianti, si trovi una forma di turismo diversa dallo sci"

Una delegazione della Valle d’Aosta in queste ore è protagonista a Bruxelles di un convegno e della presentazione del progetto fotografico "L'Ultimo Vallone Selvaggio. In difesa delle Cime Bianche"

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La tutela di una zona ancora largamente integra della valle d'Aosta sbarca in Europa, il Vallone delle Cime Bianche è protagonista a Bruxelles di un convegno e della presentazione di un progetto fotografico in difesa del progetto di costruzione di impianti e piste da sci.

 

Quella per salvaguardare il Vallone è una battaglia che viene portata avanti per salvaguardare un corridoio di grande pregio paesaggistico che si estende tra la Val d’Ayas e l’alta Valtournanche.

 

Un’area ricchissima di biodiversità alpina e molto suggestiva sotto il profilo paesaggistico tanto che è stata inserita nella Rete Natura 2000 in qualità di zona a protezione speciale. 

 

In queste ore la vicenda è arrivata anche in Europa. Una delegazione della Valle d’Aosta è protagonista a Bruxelles di un convegno e della presentazione del progetto fotografico "L'Ultimo Vallone SelvaggioIn difesa delle Cime Bianche" di Annamaria GremmoMarco Soggetto e Francesco Sisti.

 

L’incontro è organizzato da Maria Angela Danzì, deputata al parlamento europeo Non Iscritta, che del collegamento intervallivo di Cime Bianche pensa che “non abbia ragion d'essere: il Vallone si trova in Zona di protezione speciale di conservazione prevista da Rete Natura 2000 dove è vietata la costruzione di nuovi impianti e piste. E secondo la giurisprudenza - aggiunge - una deroga non è ammissibile”.

 

Per Danzì la Regione Valle D’Aosta dovrebbe pensare a progetti di valorizzazione del territorio e di sviluppo compatibili con gli oggettivi effetti dei cambiamenti climatici e "attrezzare aree ancora vergini" scegliendo "una forma di turismo diversa dallo sci, usando risorse come l'Interreg".

 

A intervenire nel primo panel del convegno "Il punto di vista della politica" ci sono Tiziana Beghin (Non Iscritti), Jutta Paulus (Verdi), Erika Guichardaz (Consigliera regionale Valle d'Aosta) e Emanuela Beacco (avvocata).

 

Nel secondo incontro ("Il punto di vista degli stakeholder") Marco Onida (già segretario generale della Convenzione delle Alpi), Gabriella Suzanne Vanzan (vice presidente di Mountain Wilderness International), L⁠ode Beckers (segretario generale di International Union of Mountaineering Associations), R⁠aul Cazan (European mountaineering association - Euma) e J⁠an Cools. Le conclusioni dei lavori sono affidate a Danzì mentre la moderazione degli incontri è affidata a Giulia Torbidoni (Agi).

 

(Fotografia in copertina di Pietro Lacasella)

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Cultura
| 21 gennaio | 08:15
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d'altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Idee
| 21 gennaio | 06:00
Promosso dal gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano e giunto nel 2025 alla quarta edizione, il premio chiede alle sezioni CAI di segnalare figure emblematiche nel preservare saperi e tradizioni dei paesi montani
Ambiente
| 20 gennaio | 19:19
 Specialmente tra la dorsale abruzzese e quella umbro marchigiana abbiam vissuto dei valori termici davvero molto bassi, con temperature che a 2000 metri hanno sfiorato anche i -12°C. Nel video siamo sul Vettore (Parco Nazionale dei Monti Sibillini immortalato da Paoloantonio D’Ettorre)
Contenuto sponsorizzato