Troppo caldo sull'Appennino e la neve di Natale non c'è più: da Bolognola al Monte Amiata costretti alla chiusura molti impianti
In questo gennaio fa troppo caldo per il periodo e lo zero termico attualmente è attorno ai 2100 metri di quota. Difficile conservare la neve di dicembre e complicato anche, per chi può, sparare neve artificiale

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Lo avevamo detto che le nevicate di Natale non erano state poi così abbondanti sull'Appennino Centrale. O meglio, lo sono state per pochi, mentre per altri è bastato che le temperature si rialzassero per costringere impianti e strutture a chiudere i battenti.
L’unica nota positiva è che tutti gli operatori del settore invernale, comprese le strutture ricettive, grazie a quella intensa fase di maltempo dei giorni di Natale, hanno potuto registrare un vero e proprio boom di presenze anche nei paesi. Tuttavia trascorse le festività la situazione è inevitabilmente peggiorata, se non altro perché le temperature sono notevolmente aumentate, non c’è più stato nessun episodio freddo e si sono verificati un paio di casi in cui venti tesi provenienti dai quadranti meridionali hanno mangiato gran parte del fondo nevoso presente.
BOLOGNOLA, MONTE LIVATA E MONTE AMIATA, CHIUSI GLI IMPIANTI
Con le miti temperature sono arrivate anche le prime chiusure degli impianti in Appennino, che attraverso i loro canali social hanno fatto sapere che rimarranno chiusi fino a data da destinarsi. In particolare parliamo di Bolognola, stazione sciistica dell’Appennino marchigiano, Monte Amiata, Toscana e Monte Livata, Monna dell’Orso, Appennino Laziale.
Le motivazioni di queste chiusure sono legate esclusivamente all’assenza di neve.
La stazione sciistica marchigiana ha specificato che almeno fino al 10 di gennaio gli impianti non riapriranno, ma che in questi giorni si valuterà se provare a lavorare con l’innevamento programmato per tentare una nuova apertura nel week end.
Diverso il discorso per il Monte Amiata e per il Monte Livata che, invece, devono per forza far fede sulla neve naturale. Le altre stazioni del centro nord Italia al momento resistono ma certamente non stanno vivendo un grandissimo momento. Fa molto caldo, troppo per il periodo, e lo zero termico attualmente è attorno ai 2100 metri di quota così come mette in evidenza la stazione meteorologica dell’associazione meteo AQ Caput Frigoris.
E’ indicativo il valore registrato allo Chalet del Bosco di Campo Felice, stazione meteo Neve Appennino, che evidenzia a quota 1733 metri la presenza di +4.6°C e una temperatura minima che nell’orario notturno non è mai risultata negativa.
Quel che è certo è che al momento la situazione è lievemente migliore di quella della passata stagione, che è stata una tra le peggiori degli ultimi decenni a livello di freddo e neve, ma anche in questo caso sotto ai 1800 metri di quota la neve è presente soltanto in quelle aree dove a Natale si sono verificate delle abbondanti precipitazioni nevose.
MEDIO TERMINE, AL MOMENTO NESSUNA ONDATA DI FREDDO IN ARRIVO
Se dicembre è quanto meno risultato un mese dinamico e per certi aspetti dalle caratteristiche invernali, gennaio al momento sembra essere iniziato in modo completamente differente. Temperature nettamente al di sopra delle medie del periodo, ma anche assenza di precipitazioni nevose alle quote di media e bassa montagna.
Nei prossimi giorni però qualcosa potrebbe cambiare, con una maggiore e momentanea dinamicità meteorologica che nel corso del prossimo week end potrebbe riportare un po’ di inverno sulla nostra Penisola. Al momento i vari Global Model mettono in evidenza la tendenza dell’onda azzorriana di salire fin verso le alte latitudini, consentendo ad aria relativamente fredda di poter raggiungere l’Europa centro meridionale. Una dinamica che tuttavia ancora non è molto chiara nel suo sviluppo, ma che non sembrerebbe destinata a risultare duratura.
Per cui stando così attualmente le cose, la neve potrebbe tornare a comparire sugli appennini già nel prossimo week end, ma anche questa volta potrebbe trattarsi di una situazione non molto duratura e circoscritta soltanto ad alcune zone. Non sembra un peggioramento capace di poter far ingranare totalmente la marcia a questa stagione fatta fino ad ora di pochi alti e molti bassi.