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Attualità | 16 gennaio | 18:00

Sarà un Giro d'Italia politico? Si parte dall'Albania (in concomitanza con le elezioni) e si scarta il bellunese: in vista delle regionali meglio puntare al cuore dell'elettorato veneto?

Il bellunese, com’è noto, non può vantare grandi numeri dal punto di vista demografico, motivo per cui paga lo scotto di una scarsa rappresentanza politica a livello regionale. Il Giro inoltre inizierà in Albania e caso vuole che l’ultima delle tre tappe albanesi si sovrapporrà proprio al giorno in cui sono in programma le loro elezioni presidenziali

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Senza Cortina il bellunese non esiste?

È una domanda che nasce spontanea in seguito alla presentazione del Giro d’Italia 2025 e alle dichiarazioni a commento della pressoché totale esclusione della provincia di Belluno dal percorso (ne abbiamo parlato QUI)

 

La motivazione ufficiale è che attualmente, nella conca ampezzana, son presenti “troppi cantieri”. Questa spiegazione ha tuttavia provocato un diffuso malumore in tutta la provincia, comprensibilmente scottata dalla percezione di essere considerata un semplice contorno territoriale della “perla delle Dolomiti”.

 

Non posso accettare che 2-3 persone scelgano a loro piacimento gli eventi di una intera provincia senza condividere nei tavoli istituzionali le opportunità che si presentano all'orizzonte. No. Io non ci sto”, ha ad esempio scritto su Facebook Carlo Zanella, sindaco di Cesiomaggiore.

 

“Di questa tappa (Pedavena-Cortina) era da qualche tempo che se ne sentiva parlare. Tappa che, egoisticamente, avrebbe portato grande visibilità al feltrino e, ancora più egoisticamente, al comune di Cesiomaggiore (paese del ciclismo con un Museo Storico della Bicicletta "T. Bevilacqua"). Tappa che avrebbe portato grande pubblicità alla provincia e al grande evento olimpico dell'anno venturo. Tappa per la quale la provincia ha un fondo economico (Fondo grandi eventi) dedicato”, prosegue Zanella per poi concludere:

Tappa che è stata cestinata a tavolino da alcuni politici/amministratori bellunesi ancora prima di approfondire vantaggi e svantaggi, prima ancora di sviscerare con tutti i portatori di interesse eventuali problemi o punti di forza”.

 

Insomma, Cortina sembra farsi parte per il tutto, ma il bellunese è un territorio ricco di peculiarità e di suggestioni culturali e ambientali anche al di fuori della conca ampezzana. “Abbiamo perso un’occasione per raccontarci attraverso la popolarità del Giro”, si lamentano in molti e non hanno tutti i torti.

 

Osservando la distribuzione delle tappe in Veneto, nasce con grande naturalezza un altro pensiero, questa volta di carattere strettamente politico. Una riflessione che ovviamente mai troverà conferma ma che, nonostante questo, sarebbe scorretto trascurare.

Nel 2025, con grande probabilità, in Veneto si vota per eleggere il presidente della Regione: forse è una semplice coincidenza, ma non occorre essere maliziosi per notare che il percorso stabilito attraversa proprio le aree più popolate; si tuffa dritto dritto nel cuore del bacino elettorale. Il bellunese, com’è noto, non può vantare grandi numeri dal punto di vista demografico (motivo per cui paga lo scotto di una scarsa rappresentanza politica a livello regionale).

 

È una supposizione, teniamo a sottolinearlo, ma la correlazione tra elezioni e Giro è alimentata anche da un altro curioso episodio di sincronismo: la manifestazione ciclistica inizierà in Albania e caso vuole che l’ultima delle tre tappe albanesi (11 maggio 2025) si sovrapporrà proprio al giorno in cui sono in programma le loro elezioni presidenziali.

 

“Io credo che le sole cose sicure in questo mondo siano le coincidenze”, sosteneva Leonardo Sciacia. Una frase non sempre condivisibile, ma in questo caso invita a riflettere.

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