Daniela Santanchè sostiene il modello turistico cinepanettone? 230 milioni per impianti e neve artificiale: un'operazione "naturalmente" (in)sostenibile
La ministra del Turismo Daniela Santanchè presenta e commenta la decisione di stanziare altri 230 milioni di euro per finanziare, nei prossimi cinque anni, impianti di risalita e di innevamento artificiale. Ma sulla necessità di continuare ad alimentare con ingenti risorse pubbliche un settore che, a causa dei cambiamenti climatici, rischia di avere gli inverni contati, inizia a esserci un dilagante e comprensibile scetticismo

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La formula ormai è rodata: si individua un termine dotato di un'accezione sociale positiva, lo si sfilaccia fino ad alterarne la valenza semantica, e lo si applica a situazioni o iniziative che divergono dal suo originale impiego.
Questa premessa ci serve per inquadrare le parole della ministra del Turismo Daniela Santanchè, utilizzate a commento della decisione - figlia del Ministero del Turismo stesso - di finanziare con ulteriori 230 milioni di euro gli impianti di risalita e di innevamento artificiale: "Il nostro sostegno - dichiara Santanchè - mira a programmare e gestire un settore di vitale importanza, sia per i mesi invernali che per la destagionalizzazione, e che ha bisogno di progredire attraverso un processo di rinnovamento alimentato da risorse volte a favorirne una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale”.
Evidenzio: "Un processo di rinnovamento alimentato da risorse volte a favorirne una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale, economico, sociale e culturale".
Sul fatto che l'industria sciistica abbia portato maggiori benefici e sicurezza economiche a diverse località montane, siamo tutti d'accordo.
Sulla necessità di continuare ad alimentare con ingenti risorse pubbliche un settore che, a causa dei cambiamenti climatici, rischia di avere gli inverni contati, inizia invece a esserci un dilagante e comprensibile scetticismo.
Proprio per questo si depredano gli "scettici" dei termini con cui provano a raccontare una montagna diversa - sostenibilità (ambientale, economica e sociale) e cultura - per promuovere interventi che mirano a frenare il cambiamento, alimentando una concezione della montagna calibrata su un modello turistico che trova la sua massima rappresentazione nei cinepanettone.