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Attualità | 24 settembre | 06:00

"Burocrazia sempre più complicata e costosa e mancato supporto dagli enti": termina "con una decisione dolorosa" l’esperienza di Etna Trail

A novembre termina l’avventura decennale che ha portato l'associazione a organizzare due eventi di livello internazionale, la Super Maratona dell’Etna e l'Etna Trail, e la gara regionale "Sotto il Vulcano Trail”

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

È stata una decisione pesante e molto dolorosa per tutti noi appassionati di corsa e montagna. Etna Trail è stata una creatura nella quale abbiamo creduto molto e che abbiamo fatto crescere con fatica. Purtroppo, però, per motivi più grandi della nostra forza di volontà, abbiamo dovuto dirle addio”, ha dichiarato Nino Vecchio Vice Presidente dell'associazione Etna Trail ASD Linguaglossa, che con un lungo messaggio di saluti, ha annunciato che a novembre terminerà l’avventura decennale che l'ha portato a organizzare due eventi di livello internazionale come la Super Maratona dell’Etna e l'Etna Trail, oltre alla gara regionale "Sotto il Vulcano Trail”. Le manifestazioni sportive hanno fatto la storia del trail siciliano, contribuendo a far conoscere i sentieri che circondano "A' Muntagna", come i siciliani chiamano il vulcano Etna, e l’ambiente speciale che lo circonda.

 

 

 

 

 

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“Crescendo è diventato sempre più impegnativo organizzare le gare, ma non è stato questo a spaventarci. Ci sono state fin dall’inizio molte difficoltà a trovare finanziamenti ma siamo sempre andati avanti spinti dalla voglia di lasciare qualcosa di bello alle prossime generazioni e dal desiderio di far conoscere la nostra terra e l’ambiente speciale che la caratterizza”, ha continuato il Vice Presidente Vecchio.

 

Tra le cause della decisione c’è quindi un po' di stanchezza dopo tanti anni, ma soprattutto i molteplici problemi economici e burocratici, e le difficoltà delle gare con piccoli numeri a reperire le risorse finanziarie necessarie e gli sponsor. “Il sistema burocratico si è fatto sempre più complicato e costoso, e la riforma della sport anziché aiutare le organizzazioni di volontariato finisce per ‘distruggerle’. Ci hanno messi tutti in un calderone, sia le piccole realtà che quelle grandi: si passa da un estremo all’altro, e adattarsi a tutti cambiamenti di colpo non è semplice. Tutte le responsabilità legate per esempio alla sicurezza sono sulle spalle delle associazioni”.

 

Etna Trail Asd era una associazione sportiva dilettantistica nata nel 2012 dalla volontà e dalla passione di un gruppo di runner che si sono resi conto che l’Etna aveva caratteristiche uniche, e poteva offrire scenari ed esperienze ineguagliabili per chi ama la natura, la montagna e lo sport. “La decisione di chiudere i battenti si è concretizzata perché ogni anno cambiavano gli impegni amministrativi da svolgere, inoltre crescendo aumentavano i costi, ma noi eravamo sempre le stesse persone a organizzare le gare, tutti volontari. Per avere un supporto comunale, provinciale o regionale bisogna impiegare molto tempo, avere tutti i permessi”, ha detto Vecchio.

 

"La SuperMaratona dell'Etna, per esempio, attraversa quattro comuni, il che significa quattro diversi nulla osta, una cosa non banale: ci vuole un mese e mezzo per ottenerne uno. Se si passa nel territorio di competenza di una città metropolitana ci vogliono altri permessi e bisogna inseguire ogni ufficio. Oggi c’è una legge, domani un’altra. Ogni anno ci trovavamo per due o tre mesi a stare dietro a tutte queste questioni, che impegnavano tre persone”.

 

L’impegno degli organizzatori delle gare di trail è spesso su base volontaria e va quindi ad aggiungersi al normale lavoro quotidiano. “All’inizio era un piacere, ma con il tempo è diventato insostenibile. Non siamo mai riusciti a finanziare il tempo che dedicavamo all’organizzazione perché altrimenti non avremmo avuto i soldi per realizzare le manifestazioni l’anno seguente. In generale, le dinamiche sono le stesse per tutte le gare di trail: non hai davvero il supporto da parte dei vari enti, anzi hai davanti quasi dei nemici”.

 

La SuperMaratona dell'Etna in particolare, la più impegnativa da organizzare, era nata con l’obbiettivo di unire il mare alla montagna: la partenza era a Marina di Cottone, mentre l'arrivo ai crateri sommitali etnei, a quota 3.000 metri. La prima edizione si disputò nel 2004, mentre a giugno di quest’anno si è disputata l’ultima competizione.

 

“Tra i diversi problemi che abbiamo riscontrato in questi anni ci sono stati anche quelli legati agli spostamenti degli atleti, che in Sicilia sono particolarmente complessi e non stati in alcun modo facilitati. Così è stata anche condizionata la crescita dei partecipanti alle competizioni: se aumentano i numeri vanno poi anche gestiti. Questi problemi vanno sommati alle difficoltà nel ricevere le autorizzazioni necessarie. È stato molto impegnativo anche fare da collante tra i diversi enti, come il Parco dell’Etna e il Dipartimento Forestale”, ha continuato il Vice Presidente Vecchio.

 

L’associazione promuoveva anche il rispetto dell’ambiente e la tutela del patrimonio paesaggistico e territoriale, l’implementazione della cultura del turismo sostenibile, la filiera agroalimentare e artigianale locale, le start-up il cui business si fondasse sulla tutela del patrimonio naturalistico e il recupero dei beni culturali locali, lo scambio culturale tra le realtà locali coinvolte nell’organizzazione e i partecipanti, e le iniziative di solidarietà. Etna Trail asd una realtà di innovazione sociale nel mondo associazionistico sportivo, che rivalutava luoghi e ambienti naturali per favorirne la conoscenza, promuoverne il rispetto e valorizzarne le risorse culturali, sociali e umane.

 

La fine di Etna Trail è una sconfitta: l’iniziativa era nata per dare qualcosa indietro ai giovani, per trasmettere un’energia positiva, la voglia di fare cose belle e valorizzare il territorio. Le gare significavano, infatti, anche punti di ristoro che coinvolgevano famiglie che si mettevano a disposizione con grande entusiasmo”.

 

Per riformare le gare di trail e facilitare il processo servirebbe senza dubbio meno burocrazia: “Ci vorrebbe un’idea comune di ciò che si vuole ottenere e un tavolo d’intenti condiviso, ma da un punto di vista pratico non è semplice. Occorrono soldi e tanti sponsor”, ha continuato Vecchio.

 

“Dall’esperienza di Etna Trail ASD mi porterò nel cuore le belle persone che hanno partecipato arrivando anche da lontano, e che hanno sempre apprezzato quello che facevamo e ci hanno dato la carica per andare avanti. Leggere centinaia di messaggi che ci sono arrivati dopo la decisione della chiusura dell’associazione, da una parte fa male ma dall'altra ci riempie di gioia, perché significa che abbiamo lasciato qualcosa di bello”, ha concluso Vecchio.

 

Lo stop alle attività di Etna Trail ASD è un vero peccato per chi non ha avuto l'occasione di partecipare alle gare e una sconfitta per tutti gli appassionati di montagna e di sport.

 

 

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