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Attualità | 04 agosto | 12:00

“È arrivato di corsa e ha attaccato il mio cagnolino di 3 mesi” (FOTO), il racconto: “Diversi cartelli lungo il sentiero ma c’è ancora chi 'dimentica' il guinzaglio”

Il racconto di un escursionista: "Il mio cagnolino, di appena 3 mesi, è stato attaccato da un cane lasciato libero lungo il sentiero. Il guinzaglio è indispensabile oltre che obbligatorio e le regole vanno rispettate, per la sicurezza di tutti. Nel nostro caso il risultato è stato il seguente: una mano piena di morsi, una spalla dolorante e la probabile frattura della zampa di Lea"

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Un'escursione in quota che si è conclusa nel più inaspettato (e spiacevole) dei modi. Si tratta dell'esperienza raccontata di recente sui social da Fabrizio Pecile che, partito da malga Pramosio, in Friuli Venezia Giulia, con la sua cagnolina Lea al guinzaglio si è ritrovato a dover interrompere la camminata a causa di un "incidente".

 

Tutto è successo a metà luglio e nonostante i differenti cartelli apposti in zona, che invitavano gli escursionisti a tenere i propri cani al guinzaglio. L'uomo era diretto al lago Avostanis, quando dopo un breve tratto percorso a piedi è accaduto il fatto: "Attorno a malga Pramosio - spiega Pecile - ci sono dei cartelli affinché la gente tenga al guinzaglio il proprio amico a quattro zampe. Ciononostante, dopo circa 300 metri di cammino ho visto due persone che scendevano con un cane libero".

 

L'istinto di Pecile lo ha spinto ad accorciare subito il guinzaglio del suo cane (di appena tre mesi d'età) "per evitare incidenti. L'altra persona - sottolinea però l'uomo, proseguendo nel racconto - ha continuano a tenere il proprio cane, un pastore australiano, libero. Quando abbiamo incrociato l'australiano, nonostante i richiami della padrona, questo è partito di corsa contro il mio cucciolo".

 

Pecile si è quindi buttato in avanti cercando di fermare il cagnolone e di prendere in braccio la sua Lea per difenderla: "Nella manovra sono caduto a terra, probabilmente sopra il mio cane, il quale ha cominciato a guarire dal dolore. Da terra intanto ho cominciato a tirare calci all'altro cane per allontanarlo e finalmente dopo un po' la sua padrona è riuscita bloccarlo". 

 

Come si è conclusa la vicenda? Con la mano destra del protagonista dell'(assurda, ma non troppo) esperienza "piena di morsi, una spalla dolorante e la probabile frattura della zampa di Lea". Un brutto incidente che si sarebbe potuto evitare, se solo i padroni del pastore australiano avessero tenuto il proprio animale al guinzaglio. 

 

"Ovviamente la padrona del cane, contrita, mi aveva prontamente detto che il suo cane non si era mai comportato così e che a monte vi erano almeno dieci cani liberi - conclude Pecile amareggiato -. La mia non vuole essere una polemica e non metto minimamente in dubbio la buna fede della signora. Tengo solo a far notare che anche il più buon cane del mondo resta sempre un animale e può avere comportamenti imprevedibili. Il guinzaglio è indispensabile oltre che obbligatorio e le regole vanno rispettate, per la sicurezza di tutti".

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