I paesi italiani stanno vivendo una crisi che minaccia economia e coesione sociale, ecco una proposta per il futuro

La scarsità di servizi essenziali costringe i cittadini a migrare verso le città, dove la concentrazione di opportunità e infrastrutture è più alta. Gli Stati Generali dell’Azione per il Clima propongono nel Libro Bianco un nuovo approccio che metta al centro le comunità locali e promuova lo sviluppo sostenibile

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Le aree interne italiane stanno vivendo una crisi che minaccia non solo il loro sviluppo economico, ma anche la coesione sociale del paese. La scarsità di servizi essenziali costringe i cittadini a migrare verso le città, dove la concentrazione di opportunità e infrastrutture è più alta. Questo fenomeno, unito alla demografia in declino e alla frammentazione fondiaria, sta accelerando l’abbandono di queste comunità, alimentando il divario tra le aree urbane e quelle rurali. Ne parliamo nel terzo di una serie di articoli di approfondimento (qui il primo e qui il secondo) sul Libro Bianco degli Stati Generali dell’Azione per il Clima (qui il primo articolo sulla pianificazione forestale).
Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda la limitata rappresentanza politica delle zone interne, ovvero tutte quelle aree lontane dalla costa e questo implica anche le catene montuose, diffuse in tutto il territorio. Le difficoltà economiche e sociali che le caratterizzano spesso non ottengono l’attenzione necessaria da parte delle istituzioni, complicando ulteriormente l'accesso a risorse e opportunità. A ciò si aggiungono la scarsità di infrastrutture, la difficoltà di gestione del territorio e una monocultura turistica che non è in grado di garantire una sostenibilità economica a lungo termine (pensiamo ai picchi stagionali che sempre più frequentemente trasformano completamente le aree montane).
La Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), introdotta per la prima volta nel periodo 2014-2020, è stata un tentativo del governo italiano di affrontare queste problematiche. Il suo obiettivo è stato quello di promuovere lo sviluppo attraverso interventi mirati che puntassero a migliorare l’occupazione, le infrastrutture e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Tuttavia, il ciclo sperimentale ha messo in luce diverse criticità, tra cui insufficienza di fondi, difficoltà burocratiche e una scarsa coordinazione tra i vari livelli di governo. Un altro elemento che ha limitato l'efficacia degli interventi è stato il coinvolgimento troppo limitato delle comunità locali, che ha ostacolato l'adozione di soluzioni in linea con le specificità di ciascun territorio.
Il secondo ciclo della SNAI (2021-2027), sebbene caratterizzato da un maggiore coordinamento regionale, non è ancora pienamente operativo, evidenziando la necessità di un intervento strutturato che superi queste difficoltà. In particolare, le disuguaglianze tra le aree urbane e quelle interne sono ancora troppo marcate, con una concentrazione delle risorse nelle città, che rischia di accentuare ulteriormente il divario.

Illustrazione di Alterales
Una proposta per il futuro: un piano integrato per lo sviluppo sostenibile delle aree interne
Per affrontare queste sfide, gli Stati Generali dell’Azione per il Clima propongono nel Libro Bianco un nuovo approccio, che metta al centro le comunità locali e promuova lo sviluppo sostenibile. La proposta si articola su alcuni punti chiave:
- Costruzione di Strategie Territoriali locali: si prevede la creazione di piani di sviluppo che rispondano alle necessità specifiche dei territori, con iniziative dedicate all'abitare, ai servizi, al welfare e all'adattamento ai cambiamenti climatici.
- Rafforzamento del ruolo della SNAI: un nuovo ciclo della Strategia Nazionale per le Aree Interne dovrebbe avere una regia nazionale, e quindi partire dall’alto, ma con la gestione delegata alle amministrazioni locali, in modo che le politiche possano essere adattate alle peculiarità dei singoli territori.
- Introduzione degli "attivatori di comunità": per garantire l'efficacia delle strategie territoriali, si propone la creazione di figure formate che possano fungere da attivatori e attivatrici locali, supportando le comunità nella progettazione dei servizi, ma anche nell’imprenditoria specifica di un territorio.

I benefici di una nuova strategia
Questa proposta mira a creare una serie di benefici tangibili:
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Sviluppo locale e occupazione: l’introduzione di nuove figure professionali e il sostegno all’imprenditoria locale possono stimolare l'economia e creare nuovi posti di lavoro nelle aree interne.
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Riduzione dello spopolamento: migliorando i servizi essenziali e creando opportunità economiche, il piano potrebbe invertire il trend di abbandono delle aree interne, favorendo il ritorno e la permanenza della popolazione.
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Resilienza climatica: l’integrazione dell’adattamento ai cambiamenti climatici nelle strategie territoriali contribuirà a rafforzare la capacità di risposta dei territori agli impatti ambientali.
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Equità territoriale: una maggiore sinergia tra aree urbane e interne ridurrà le disuguaglianze, garantendo un accesso equo a infrastrutture e servizi essenziali.
- Sostenibilità integrata: la promozione di pratiche agricole e industriali sostenibili, in armonia con la protezione delle risorse naturali, contribuirà a ridurre l'impatto ambientale delle attività economiche.
Il piano per le aree interne italiane rappresenta una visione ambiziosa ma realizzabile per il futuro di questi territori, che deve combinare una regia nazionale a un’azione specifica per ogni territorio. Sebbene le sfide siano molteplici, l’attuazione di strategie integrate e la collaborazione tra istituzioni locali e comunità può contribuire a trasformare queste aree in centri vitali per lo sviluppo economico e la coesione sociale del paese. Il coinvolgimento attivo di tutti gli attori, dalla politica alle realtà locali, sarà cruciale per garantire che questo progetto raggiunga i suoi obiettivi.
Per saperne di più visita la pagina degli Stati Generali dell’Azione per il Clima oppure scarica e diffondi il Libro Bianco e prendi parte alla transizione ecologica!