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Ambiente | 18 maggio | 18:00

Paradosso Coppa del Mondo di sci: sempre meno neve, ma lo sponsor Audi ne "brucia" circa 222 chilometri quadrati all'anno

Chi ha assistito ad una gara di Coppa del Mondo di Sci negli ultimi anni forse avrà notato, tra il giallo dei prati invernali il bianco opaco della pista, il parterre riempito con i banner di Audi, Pirelli e Liqui Moly. Questa bizzarra composizione, che affianca uno dei settori più ad alte emissioni con lo sport più impattato dalla crisi climatica, ha portato alcuni attivisti a voler calcolare l’impatto di uno dei main sponsor, Audi, rispetto lo scioglimento diretto della neve

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Chi ha assistito ad una gara di Coppa del Mondo di Sci negli ultimi anni forse avrà notato, tra il giallo dei prati invernali il bianco opaco della pista, il parterre riempito con i banner di Audi, Pirelli e Liqui Moly. 

Questa bizzarra composizione, che affianca uno dei settori, l’automotive, più ad alte emissioni (in termini di gas climalteranti) con lo sport più impattato dalla crisi climatica, ha portato alcuni attivisti a voler calcolare l’impatto di uno dei main sponsor, Audi, rispetto lo scioglimento diretto della neve legato all’aumento delle temperature medie globali

Secondo il report “Dirty Snow” (neve sporca) del think tank britannico New Weather Institut, ogni euro investito dalla sponsorizzazione di Audi durante la Coppa del Mondo di Sci alpino genererebbe delle emissioni di circa 33 kg di CO2 equivalente.

Considerando un accordo annuale che varia da circa 5 milioni a 7 milioni di Euro tra Audi e la FIS, le emissioni in atmosfera della sponsorizzazione automotive si possono stimare circa di 103.000 arrivando a 144.000 tonnellate di CO2 equivalente.

Per poter calcolare la superficie di neve persa, il calcolo si è basato sulla correlazione lineare tra aumento di temperatura globale e perdita di superficie nevosa del Rutgers University Snow, arrivando così ad un valore di circa 222 chilometri quadrati di neve persa

 

Il nuovo parco auto degli atleti della FISI . Foto FISI

 

Questa sindrome di Stoccolma non sembra così visibile alla FIS né tantomeno alla FISI o agli atleti stessi che dovrebbero essere i più preoccupati dalla diminuzione nevosa causata dall’aumento delle temperature. La Federazione Italiana ha un accordo con la casa automotive dal 2007 e ad ottobre 2023 sono state consegnate 25 SUV agli atleti italiani che hanno raggiunto i migliori piazzamenti nella scorsa stagione invernale. Come regalare una fornitura a vita di torte ad un centro per diabetici.

Secondo le parole di Henrik Wenders, responsabile del brand della casa automobilistica, “Audi e la Coppa del Mondo di sci alpino hanno una stretta relazione da molti anni. La famiglia dello sci alpino e Audi sono unite dalla volontà di essere i migliori attraverso il progresso e la sostenibilità”. Mantenere questa sponsorizzazione all’interno degli Accordi di Parigi potrebbe essere un ottimo volano per l’elettrificazione di tutto il parco auto della FIS e per dimostrare che neve e automotive possono dialogare attraverso nuove tecnologie a basso impatto ambientale.

Una relazione meno tossica rispetto all'attuale sindrome di Stoccolma non potrebbe che portare benefici agli sport invernali.

 

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