Malga Van: cura del territorio, rispetto degli animali, agricoltura sostenibile ne fanno una Buona Pratica per Slow Food

La cooperativa Pascolando, che gestisce Malga Van a Limana (Belluno) in collaborazione con la Fondazione Erserino Piol, ha visto riconosciuto a due eventi internazionali a Torino e Roma il proprio lavoro, basato su una gestione turnaria della malga ispirata alla Latteria di Valmorel, una delle poche rimaste in Italia

A cura di Sandy Fiabane
Per Malga Van e la Cooperativa Pascolando, che gestisce la struttura con un approccio turnario ispirato alla Latteria di Valmorel, è tempo di importanti riconoscimenti internazionali. Il progetto è stato infatti incluso tra le Buone Pratiche di Slow Food per il “desiderio di dedicarsi a cose semplici, fondamentali e ancestrali quali l’allevamento rispettoso dell’animale per la produzione di cibo sano e la cura del territorio attraverso attività produttive agricole rispettose”.
Il riconoscimento, inizio di un percorso verso il Presidio Slow Food sia per la Cooperativa sia per la Latteria turnaria di Valmorel, è stato sancito con l’invito a portare la propria esperienza a Terra Madre, evento internazionale organizzato ogni due anni a Torino da Slow Food. Non solo: recentemente la Cooperativa ha potuto anche partecipare all’International Mountain Day della Food and Agriculture Organization (FAO) a Roma.
Un modello per i giovani produttori di montagna
Vi abbiamo già raccontato com’è nato questo progetto: l’inserimento tra le Buone Pratiche SlowFood e la partecipazione a questi due eventi rappresentano ora non solo un riconoscimento per il lavoro fin qui svolto da questo gruppo di giovani produttori, ma anche l’opportunità di far crescere il progetto e diffonderlo in altre realtà.

“La replicabilità del nostro modello – spiegano a L’Altra Montagna Carlo Murer e Giacomo Piazza, rispettivamente presidente e segretario della Cooperativa – è uno degli obiettivi principali della nostra azione fin dall’inizio. Certamente vi sono molte peculiarità del luogo nel quale operiamo (la rete sociale, la presenza di una latteria turnaria, le nostre competenze professionali) che stanno contribuendo positivamente alla crescita della nostra iniziativa, ma la vetrina rappresentata da Slow Food riveste comunque un’importanza cruciale nella diffusione del nostro modello. Per quanto nel nostro ambiente abbia trovato un terreno particolarmente fertile, infatti, può essere sicuramente adottato anche altrove”.
Le Buone Pratiche Slow Food promuovono le azioni virtuose e i giovani che costruiscono il cambiamento
Le Buone Pratiche in alcuni casi sono azioni virtuose portate avanti da realtà terze, in altri i protagonisti sono gli stessi giovani che partecipano alla costruzione di un cambiamento percepito come necessario. Sono valutate in base a criteri di comunicabilità e forza del racconto, di replicabilità in altri contesti, di innovazione e di valenza per i giovani coinvolti. Le undici che hanno ottenuto il punteggio maggiore hanno potuto raccontarsi a Terra Madre a Torino lo scorso settembre.
Tra di esse Pascolando, che ha ottenuto il riconoscimento grazie all’approccio volto al rispetto delle caratteristiche etologiche dell’animale, alla gestione rigenerativa dei pascoli e all’obiettivo di fungere da polo di attrazione per i giovani che vogliono tornare a fare agricoltura in montagna. Giovani che, in questo caso, hanno unito forze e competenze per tenere in vita l’allevamento, pur continuando a svolgere ognuno il proprio lavoro, grazie - scrive Slow Food - a “una gestione turnaria finalizzata a ottenere il massimo risultato, coinvolgendo gli animali in una gestione che conservi e rigeneri i territori montani sempre più soggetti ad abbandono da parte dei giovani, ma che non gravi su questi in modo non compatibile con le esigenze di una vita moderna”.

“Essere citati tra le Buone Pratiche – affermano Murer e Piazza – è un risultato molto importante che testimonia quanto questa neonata realtà composta da giovani, in collaborazione con la Fondazione Erserino Piol, creda fermamente nel progetto e ponga la massima attenzione al proprio lavoro, alla propria missione, ai valori che rappresenta e al senso di responsabilità che percepiamo nel gestire beni comuni come le malghe e i pascoli".
International Mountain Day: una piccola realtà di montagna ospite alla FAO
Ma non è l’unico riconoscimento: la Cooperativa Pascolando è stata anche invitata l’11 dicembre a Roma, in occasione dell’International Mountain Day, a un evento co-organizzato alla FAO da SlowFood e il Segretariato della Mountain Partnership della FAO. Durante la Giornata, dedicata alle “soluzioni della montagna per un futuro sostenibile”, Malga Van ha potuto esporre a una platea internazionale i propri prodotti, raccontando la realtà socio-produttiva di Valmorel e mettendo in risalto la comunità grazie alla quale lavora: le malghe e le aziende agricole del territorio, la Latteria turnaria, la Fondazione Erserino Piol e le persone e l’amministrazione comunale che sostengono questi progetti.
“Per una piccola e giovane realtà come la nostra – concludono Murer e Piazza – presentare il progetto alla FAO è stata una grande soddisfazione. I contatti e le relazioni che si potranno attivare a partire da questa esperienza sono molti, sia nel mondo dei produttori Slow Food sia nel campo della ricerca, implementando le attività già intraprese con l’Università di Padova grazie al sostegno della Fondazione Erserino Piol.
Nella stagione 2024 abbiamo portato la malga, i nostri animali e la piccola attività agrituristica a regime, facendo gli interventi necessari a ripristinare strutture da anni sottoutilizzate. La stagione 2025 ci vedrà impegnati in attività di ulteriore miglioramento, ma soprattutto nel lancio di progetti e partenariati per la ricerca, lo sviluppo e l’educazione.”

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