Contenuto sponsorizzato
Ambiente | 25 novembre | 06:00

"I giapponesi producono legna da 700 anni senza tagliare alberi". E in Italia no?

L'editoriale / Se i social network possono essere dei formidabili amplificatori comunicativi, spesso rischiano di dare corpo a quelle che in realtà sono solo percezioni. Una narrazione incompleta e semplificata può infatti avere delle ripercussioni negative su chi abita i territori montani, ma anche sul lavoro di chi prova a sviluppare una programmazione territoriale in linea con le caratteristiche del presente

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La logica è sempre quella: l'erba del vicino, che in questo caso è l'albero del vicino, è sempre più verde.

Così, ciclicamente, circola in rete una fotografia (indubbiamente suggestiva!) accompagnata da una didascalia che contiene un messaggio implicito: "Il vicino è dotato di una cultura ecologica più verde della nostra, perché produce legno senza tagliare alberi".

Il testo che accompagna la fotografia è sempre lo stesso. Copio, incollo:

 

"I giapponesi producono legna da 700 anni senza tagliare alberi. Nel XIV secolo nacque in Giappone la straordinaria tecnica del daisugi.

Infatti, daisugi prevede che questi alberi saranno piantati per le generazioni future e non saranno abbattuti ma potati come se fossero alberi bonsai giganti; applicando questa tecnica ai cedri, il legno che si può ottenere è uniforme, dritto e senza nodi, praticamente perfetto per la costruzione.

La potatura è un'arte che permette all'albero di crescere e germogliare mentre usa il suo legno, senza mai tagliarlo. Una tecnica straordinaria".

 

"E che cavolo!", viene a questo punto spontaneo pensare, "perché loro sì e noi no?" 

 

Questa riflessione, in effetti, può essere indotta da centinaia e centinaia di esempi di cattiva gestione territoriale. Ma in questo caso, come ricorda il dottore forestale Luigi Torreggiani, prima di osservare il vicino con ammirazione è necessario accorciare lo sguardo e proiettarlo sui nostri boschi: 

 

"In Giappone fanno il legno senza uccidere gli alberi? Lo facciamo anche noi, si chiama ceduo - informa Torreggiani -. Ma non è che le altre forme di governo del bosco siano insostenibili, anzi!"

Per poi chiosare: "Come se, tra l'altro, in Giappone non si facesse selvicoltura, anche 'classica' e produttiva".

Insomma, se i social network possono essere dei formidabili amplificatori comunicativi, spesso rischiano di dare corpo a quelle che in realtà sono solo percezioni. Una narrazione incompleta e semplificata può infatti avere delle ripercussioni negative su chi abita i territori montani, ma anche sul lavoro di chi prova a sviluppare una programmazione territoriale in linea con le caratteristiche del presente.

 

"Forse è solo perché nessuno è ambasciatore in patria", continua Torreggiani, per poi concludere divertito: "Magari in Giappone ci sarà un tormentone social analogo: Ceduo: l'antica tecnica europea per produrre legna, paleria e travature senza uccidere gli alberi".

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Cultura
| 21 gennaio | 08:15
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d'altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Idee
| 21 gennaio | 06:00
Promosso dal gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano e giunto nel 2025 alla quarta edizione, il premio chiede alle sezioni CAI di segnalare figure emblematiche nel preservare saperi e tradizioni dei paesi montani
Ambiente
| 20 gennaio | 19:19
 Specialmente tra la dorsale abruzzese e quella umbro marchigiana abbiam vissuto dei valori termici davvero molto bassi, con temperature che a 2000 metri hanno sfiorato anche i -12°C. Nel video siamo sul Vettore (Parco Nazionale dei Monti Sibillini immortalato da Paoloantonio D’Ettorre)
Contenuto sponsorizzato