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Ambiente | 10 luglio | 12:00

Chiude dopo trent'anni Skipass, l'importante fiera del turismo e degli sport invernali. Anche questo è un riflesso dei cambiamenti climatici?

Dopo trent'anni, è stata annullata l'edizione 2024 di Skipass, uno dei saloni degli sport e del turismo invernali più importanti al mondo, che dal 1994 si teneva presso la Fiera di Modena, in Emilia-Romagna, sotto quell'Appennino tosco-emiliano sempre più privo di neve

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Dopo trent'anni, è stata annullata l'edizione 2024 di Skipass, uno dei saloni degli sport e del turismo invernali più importanti al mondo, che dal 1994 si teneva presso la Fiera di Modena, in Emilia-Romagna, sotto quell'Appennino tosco-emiliano sempre più privo di neve. La Regione Emilia-Romagna caldeggia l'idea di un cambio di format. A farlo capire è l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, che il 9 luglio è stato chiamato a rispondere in consiglio regionale alle interrogazioni dei consiglieri Luca Cuoghi (Fdi) e Palma Costi (Pd).

 

Sono davvero da sottolineare le parole di Colla, secondo cui la decisione di annullare l'edizione in programma nel prossimo autunno "è stata presa congiuntamente" da BolognaFiere (proprietaria del marchio) e Modena Fiere (organizzatrice dell'evento), "nella piena autonomia imprenditoriale, avendo preso atto, dopo un'attenta valutazione della sempre crescente difficoltà della manifestazione, della significativa riduzione delle case di produzione delle attrezzature e della conseguente perdita di interesse da parte degli appassionati". Apt servizi, l'azienda regionale del turismo, che collabora a Skipass, sarebbe comunque "disponibile a supportare nuove iniziative e anche nuovi format, introdotti sia dall'organizzazione sia dalle realtà del territorio, volte ad arricchire anche il piano di comunicazione e promozione dell'Appennino".

Nel suo intervento l'assessore Colla ha spiegato di condividere l'esigenza di aprire "in futuro un disegno strategico sulle fiere, per quanto il settore sia in crescita, ricercando elementi di innovazione e di investimento anche rispetto agli expo di carattere minore". Palma Costi nella sua replica ha sottolineato che "Apt deve farsi carico da subito della promozione dell'Appennino. Forse nel tempo questa manifestazione avrebbe dovuto evolvere. Condivido il fatto che serva un piano strategico che ripensi le scelte fatte sulle fiere. L'innovazione è indispensabile, e anche la valorizzazione dei territori". Secondo Cuoghi, invece, "i territori hanno bisogno di promozione e hanno bisogno di queste fiere". Secondo l''esponente di Fratelli d'Italia, però, "un'iniziativa che riguarda il turismo estivo può diventare complementare ma non può essere sostitutiva di iniziative per il turismo invernale", anche se la neve non c'è più e nell'inverno tra il 2023 e il 2024 in Emilia-Romagna lo zero termico è stato in media ben sopra la cima più alta, a 2.300 metri sul livello del mare.

 

Secondo il consigliere di Fdi che vede ancora un film girato decenni fa, ''la kermesse era un punto di riferimento per professionisti e operatori del settore e tra i più danneggiati vi saranno i gestori degli impianti sciistici regionali, che avevano nella fiera modenese una vetrina importantissima, che permetteva la vendita promozionale di biglietti giornalieri o pacchetti in vista dell'imminente stagione sciistica". La paura è che la rassegna sia trasferita in un'altra città, addirittura in un'altra regione.

 

Maggioranza di centro-sinistra e opposizione di centro-destra sono comunque d'accordo che Skypass rappresenti una "vetrina per il nostro Appennino". Una vetrina aperta su un negozio sempre più vuoto.

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