Spedizione femminile italo-pakistana sul K2, l’alpinista Samina Baig evacuata dal campo base per problemi respiratori

La notizia è stata comunicata direttamente dal capospedizione Agostino Da Polenza: "Abbiamo deciso, visto l'aggravarsi dei sintomi, di farla rientrare dai 5000 metri del campo base. Considerata l’impossibilità per gli elicotteri di intervenire a causa del peggioramento del meteo previsto anche per i prossimi giorni, il medico della spedizione Lorenza Pratali, il fratello di Samina Baig ed io abbiamo deciso di farla scendere con un cavallino fino al villaggio di Askole"

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
L’alpinista Samina Baig, componente della spedizione femminile italo-pakistana del Club alpino italiano K2-70 impegnata nella salita della seconda vetta più alta del mondo, è stata evacuata questa mattina dal campo base del K2 a causa di problemi respiratori.
La notizia è stata comunicata direttamente dal capospedizione Agostino Da Polenza: “Samina Baig è l’alpinista di punta del gruppo pakistano della spedizione, ma le disavventure sanitarie legate all’ambiente estremo e all’alta quota possono colpire chiunque, anche i più allenati. E l’alta quota incide in maniera negativa sulla capacità di guarigione”.
Visto l'aggravarsi dei sintomi, d'intesa con il medico della spedizione Lorenza Pratali, è stato poi deciso di farla rientrare dai 5000 metri del campo base.
“Considerata l’impossibilità per gli elicotteri di intervenire a causa del peggioramento del meteo previsto anche per i prossimi giorni – precisa Da Polenza – la dottoressa Lorenza Pratali, il fratello di Samina Baig ed io abbiamo deciso di farla scendere con un cavallino fino al villaggio di Askole”.
L'obiettivo è ora quello di raggiungere Askole nel giro di ventiquattro ore e ad accompagnare l'esperta alpinista pakistana ci sono il fratello, alcuni portatori pakistani e l’alpinista Amina Bano, anch’essa componente della gruppo.
Venendo alla spedizione, questa era arrivata il 27 giugno al campo base del K2, a 5000 metri di quota, organizzando in seguito il materiale e riposandosi in preparazione della salita.
Lo scorso fine settimana le alpiniste Cristina Piolini, Silvia Loreggian e Federica Mingolla avevano poi raggiunto insieme al portatore Ali Durani il campo base avanzato a 5400 metri, per verificare le condizioni del percorso di avvicinamento e lasciare un deposito di materiale necessario per la fase di acclimatamento sulla via dello Sperone degli Abruzzi.
Durante il trekking e al campo base erano stati effettuati inoltre diversi test medici dalla dottoressa Lorenza Pratali, ripetuti in seguito per valutare eventuali variazioni fisiologiche.