Contenuto sponsorizzato
Cultura | 31 gennaio | 17:00

"Montagne verdi"? Neppure l'ombra. La nostra analisi tragicomica dei testi di Sanremo 2024

Martedì 6 febbraio al Teatro Ariston di Sanremo inizierà il settantaquattresimo Festival della Canzone Italiana, la kermesse musicale più popolare del nostro Paese. L'AltraMontagna ha analizzato tutti i testi delle 30 canzoni in gara per capire se fossero presenti piccoli o grandi riferimenti alle Terre alte. Il risultato? Una ricerca tragicomica che ci ha portato a stilare la nostra personalissima "classifica montana" di Sanremo 2024

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Alcuni mesi fa stavo cercando di organizzare una serata con un amico giornalista, uno di quelli sempre impegnatissimi. Quando gli ho proposto una data di inizio febbraio la sua risposta immediata mi ha lasciato incredulo: "Non posso, c'è Sanremo!"

 

"Ma davvero tu guardi Sanremo? Proprio tu!?" ho risposto allibito. 

 

"Certo che sì!", ha ribattuto serio, "È un esercizio fondamentale per comprendere la contemporaneità".

 

Da allora osservo la kermesse musicale da un altro punto di vista. Un angolo di osservazione defilato ma attento che, dopo l'uscita de L'AltraMontagna, mi ha spinto a chiedermi se le Terre alte fossero o meno presenti nei testi delle canzoni in gara quest'anno. Se in quelle che per molti "sono solo canzonette" sia insomma possibile trovare una traccia, anche sottile, di alcuni dei temi che proponiamo giornalmente all’attenzione di voi lettori

 

È così iniziata una vera e propria caccia - che, lo premetto, si è rivelata disperata, tragicomica e infine assai deludente - alla ricerca di montagna nei testi di Sanremo 2024.

 

L'avvio dell’indagine, partita quando erano noti soltanto i titoli delle canzoni in gara, è stato tuttavia assai ricco di speranze (ma lo ammetto, sono un inguaribile ottimista).

 

 

Tra speranze e ricordi

 

Speravo, ad esempio, che nel testo di “Governo Punk” - la canzone dei Bnkr44 - si invocasse la più rivoluzionaria delle scelte politiche: investire con forza, molto più che in passato, sulla montagna e la lotta ai cambiamenti climatici. Niente da fare, nelle strofe si parla addirittura… di mare. 

Sognavo che nel testo di “Fragili” - il pezzo portato a Sanremo da Il Tre - si affrontasse il tema del dissesto idrogeologico nelle aree interne. Che illuso, direte voi, e avete pienamente ragione! Illusissimo…

Riponevo grandi aspettative nelle strofe di “Spettacolare” - il brano di Maninni - che immaginavo fosse dedicato a un bucolico paesaggio alpino o addirittura appenninico… eh, magari! Invece no, niente di tutto questo.

Ero invece quasi certo di uno “slancio rurale” di Nek, che nella vita, oltre al musicista, fa l’agricoltore e ama pubblicare sui social le immagini dei propri trattori. “Pazzo di te” (il pezzo che canterà all’Ariston insieme a Francesco Renga), mi dicevo, sarà sicuramente dedicato alla terra da coltivare, in particolare a quella delle zone più ripide e impervie, poste su arditi e antichi terrazzamenti! Un’altra cocente delusione: il brano parla, più banalmente, d’amore.

 

Quando “Sorrisi e Canzoni TV” ha reso noti i testi ufficiali di Sanremo 2024, insomma, ho dovuto guardare dritto in faccia alla realtà: trovare la montagna nei testi di Sanremo è oggi quasi impossibile e questa difficoltà, molto probabilmente, proprio come sostiene l’amico giornalista, non è altro che uno “specchio della contemporaneità”.

 

Del resto, erano stati espressione dei tempi anche due pezzi presentati a Sanremo nei primi anni ‘70 che sì, parlavano di montagna, ma accennando al suo abbandono, che in quegli anni iniziava la sua fase più drammatica.

 

“Che sarà”, cantata all’Ariston nel 1971 da José Feliciano in abbinamento ai Ricchi e Poveri (in gara anche quest'anno) attaccava con un messaggio inequivocabile nella sua malinconia: “Paese mio che stai sulla collina / disteso come un vecchio addormentato / la noia, l'abbandono, il niente son la tua malattia / paese mio, ti lascio io vado via”.

 

Anche la celebre “Montagne verdi” di Marcella Bella, presentata un anno più tardi, nel 1972, era un brano d’amore che nasceva, in fondo, da un addio alle montagne: “Mi ricordo montagne verdi e le corse di una bambina / con l'amico mio più sincero, un coniglio dal muso nero / poi un giorno mi prese il treno / l'erba, il prato e quello che era mio / scomparivano piano, piano e piangendo parlai con Dio”

 


Marcella Bella a Sanremo 1972

 

Tornando all’oggi, è indubbio che i testi di Sanremo 2024 siano connotati da una fortissima impronta urbana. Sono spesso ambientati in città e, quando raramente si lanciano in immagini legate a paesaggi naturali, spesso lo fanno parlando del mare o di generici “prati verdi”.

 

Ma la montagna è proprio del tutto, del tutto assente? Beh, no, una montagna molto grande, forse troppo grande, c’è eccome... ma prima di parlarne, affrontiamo quei brani che, con molta (ma molta!) fantasia, possiamo in qualche modo collegare alle nostre amate Terre alte. Brani che, dopo un acceso dibattito in redazione, abbiamo raccolto nella nostra personalissima “classifica montana” di Sanremo 2024.  

 

La classifica de L’AltraMontagna

 

Al quinto posto si classifica Gazelle con il brano “Tutto qui”, che non cita nulla di vagamente montano ma che ad un certo punto esclama: “Scappare per un po’ da Roma Nord”... ma per andare dove? La risposta che ci siamo dati è… tra i Parchi di Lazio, Abruzzo e Molise, a camminare un po’ nei boschi e forse ritrovare una serenità perduta. Ma il cantante nello stesso brano parla di “terrore di perdersi”: tranquillo Gazelle, ti forniremo noi mappa e descrizione di un itinerario scelto apposta per te dal nostro Luigi Dodi (curatore della rubrica settimanale dedicata ai sentieri)!

 

Al quarto posto si classifica la mitica Loredana Bertè, che nel suo brano “Pazza” cita un animale tipico della fauna montana, collegandolo però ad un ecosistema tropicale e ad un capo di abbigliamento non proprio adatto all’ambiente alpino: “Io cammino nella giungla / con gli stivaletti a punta / e ballo sulle vipere.

Brava Loredana, grazie di cuore per questa citazione faunistica ma… la sufficienza in ecologia no, non possiamo proprio dartela, neppure quella in materia di abbigliamento tecnico…

 

Al terzo posto (nomen omen) “Il Tre”, che nel suo “Fragili” non parla certo di dissesto idrogeologico, come potevamo sperare dal titolo, ma cita comunque un elemento montano per eccellenza, associandolo ad una vulnerabilità che, trattando spesso di cambiamenti climatici, conosciamo purtroppo molto bene: “E siamo fragili / come la neve.

La neve è davvero sempre più fragile nel contesto della crisi climatica. Noi lo sappiamo, caro Il Tre, che non era questo il tuo messaggio ma… ce ne appropriamo e lo rielaboriamo così, come piace a noi.

 

Di neve parlano anche altre due canzoni che abbiamo posto ex-equo sul gradino più basso del nostro personalissimo “podio montano sanremese”: “Due altalene”, di Mr. Rain: “Sotto la pioggia, sotto la neve / sospesi in aria come due altalene” e “Ricominciamo tutto” dei Negramaro: “Eravamo ghiaccio che si scioglie in mezzo al nulla / In mezzo a tutta quella neve / Dio, com’eri bella?!”

 

Al secondo posto della nostra classifica l’intramontabile Fiorella Mannoia, che nel suo brano “Mariposa” (farfalla) non porta sul palco dell’Ariston soltanto l’icona entomologica dei prati di media montagna, ma anche molta poesia. Nel testo - forse il più profondo tra quelli in gara - si parla di spine, di campi, di fango, di terra, di cielo. Non c’è un riferimento esplicito alla montagna, il testo tratta anzi anche di mare e città, ma il “nostro mondo” un po’ si sente. O almeno, a noi piace pensarla così…

 

Beh, come potete capire, trovare la montagna nei testi di Sanremo 2024 non è stato per nulla facile. Per questo, mai ci saremmo potuti aspettare di trovarci proprio lei, la “montagna per eccellenza", con i suoi 8.848 metri di altitudine sul livello del mare. 

Proprio così, avete capito bene: l’Everest! A Sanremo, nel mezzo di un sostanziale “deserto di montagne”, spunta addirittura il più alto degli ottomila.

 


Il Monte Everest e Rose Villain

 

Non potevamo quindi che incoronare, al primo posto della classifica de L’AltraMontagna, la canzone “Click boom!” di Rose Villain, che nel suo testo cita proprio il gigante Himalayano: 

 

“Giuro che se l’universo

Dovesse finire stanotte

Ti seguirei sull’Everest

Con tutte le ossa rotte”

 

Eppure, non siamo poi così felici di aver trovato “la montagna delle montagne” tra i testi di Sanremo 2024. Speravamo in tutt’altro rispetto a questa citazione extraeuropea un po’ strampalata.

Valli, boschi, paesi, torrenti, sentieri, solitudini e difficoltà montanare, addii, ritorni, resistenze rurali, lune che poeticamente spuntano dai monti… dove siete finiti?

In questo insolito “specchio della contemporaneità” la montagna, i suoi abitanti, il suo ambiente naturale e il suo peculiare paesaggio appaiono lontanissimi e dimenticati. Ancora una volta i rari riferimenti alle Terre alte parlano di grandi vette, ghiaccio, neve, non traguardando quell'AltraMontagna che abbiamo scelto di raccontare

Inutile dirlo: l’amico giornalista aveva ragione. Spesso purtroppo accade proprio così, ogni giorno, anche nella realtà. 

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Cultura
| 21 gennaio | 08:15
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d'altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Idee
| 21 gennaio | 06:00
Promosso dal gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano e giunto nel 2025 alla quarta edizione, il premio chiede alle sezioni CAI di segnalare figure emblematiche nel preservare saperi e tradizioni dei paesi montani
Ambiente
| 20 gennaio | 19:19
 Specialmente tra la dorsale abruzzese e quella umbro marchigiana abbiam vissuto dei valori termici davvero molto bassi, con temperature che a 2000 metri hanno sfiorato anche i -12°C. Nel video siamo sul Vettore (Parco Nazionale dei Monti Sibillini immortalato da Paoloantonio D’Ettorre)
Contenuto sponsorizzato