Contenuto sponsorizzato
Cultura | 14 ottobre | 12:00

"Andare oltre le statistiche per scoprire chi fa agricoltura": alla scoperta del filo che collega il paesaggio e la produzione di cibo con Giampiero Mazzocchi

Giampiero Mazzocchi, ricercatore e autore del progetto "Cibi e Paesaggi Rari", un viaggio in bicicletta attraverso diverse regioni italiane, alla scoperta delle storie nascoste dell'agricoltura contadina e delle sfide che affronta oggi, è ospite dell’ultima puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il modo in cui mangiamo è uno degli aspetti più importanti della nostra relazione con l’ambiente che ci circonda per diversi motivi: perché i nostri sistemi alimentari impattano sula pianeta, perché la crisi ambientale impatta su di essi, perché il modo in cui produciamo il cibo determina come ci relazioniamo con il territorio che ci circonda, come lo gestiamo.

 

Nell'ultima puntata di Un quarto d’ora per acclimatarsi, il podcast de L’AltraMontagna che, con cadenza settimanale, racconta i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi li vive, le affronta e le studia, approfondiamo questo argomento con Giampiero Mazzocchi, ricercatore presso il centro di ricerca Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), che studia queste tematiche e che ha scelto di focalizzarsi proprio sul rapporto tra agricoltura, paesaggio e cibo e di farlo nelle aree interne d’Italia. 

 

Mazzocchi, nel corso del 2023, ha portato avanti il progetto "Cibi e Paesaggi Rari", un viaggio in bicicletta attraverso diverse regioni italiane, alla scoperta delle storie nascoste dell'agricoltura contadina e delle sfide che affronta oggi.

Si tratta di un progetto che lo ha portato a visitare quattro aree, tra cui le periferie metropolitane di Milano, le zone collinari delle Marche e le aree marginali tra Lazio e Umbria, con l'obiettivo di "andare oltre le statistiche e i dati numerici per scoprire chi fa agricoltura, perché la fa e con quali motivazioni". Un percorso che, secondo lui, ha consentito di guardare da vicino una realtà che spesso viene appiattita dai numeri: "Noi economisti tendiamo a schiacciare la realtà con i dati, ma dietro ogni azienda agricola ci sono storie di persone, di generazioni che resistono nonostante sfide enormi".

 

Una parte centrale del racconto è il rapporto tra l’agricoltura e lo sviluppo urbano. "Ho voluto esplorare l'agricoltura metropolitana intorno a Milano, dove la competizione per l’uso del suolo è altissima e gli agricoltori si trovano schiacciati tra infrastrutture e edifici. Eppure, sono proprio queste realtà a resistere con forza" racconta Mazzocchi, sottolineando come spesso la motivazione non sia solo economica, ma anche politica e personale: "Resistono per mantenere viva l’agricoltura, anche in zone dove sarebbe facile abbandonarla".

Solitamente scherziamo dicendo che lavora con la terra di certo non sarà negazionista climatico, perché si tratta di un settore dove è proprio impossibile trascurare gli impatti del surriscaldament globale, e Mazzocchi concorda: "I contadini vivono il cambiamento climatico ogni giorno, ma lo affrontano in maniera pratica. Non c'è tempo per la lamentela: adottano soluzioni concrete, come colture meno idroesigenti o tecniche per trattenere l'umidità nel suolo".

 

Il racconto del ricercatore è un viaggio tra storie di resistenza agricola, ma anche una riflessione su come la politica possa supportare maggiormente le aziende agricole di piccola scala: "Le aziende hanno accesso facilitato ai fondi e alle risorse, ma la politica può e deve fare di più per non ostacolare l’agricoltura contadina".

Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible):

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Cultura
| 21 gennaio | 08:15
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d'altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Idee
| 21 gennaio | 06:00
Promosso dal gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano e giunto nel 2025 alla quarta edizione, il premio chiede alle sezioni CAI di segnalare figure emblematiche nel preservare saperi e tradizioni dei paesi montani
Ambiente
| 20 gennaio | 19:19
 Specialmente tra la dorsale abruzzese e quella umbro marchigiana abbiam vissuto dei valori termici davvero molto bassi, con temperature che a 2000 metri hanno sfiorato anche i -12°C. Nel video siamo sul Vettore (Parco Nazionale dei Monti Sibillini immortalato da Paoloantonio D’Ettorre)
Contenuto sponsorizzato