Da Kiev a Claut per far rinascere il Palaghiaccio. La scelta di Marina Barova
La scelta di Marina Barova, giovane atleta di pattinaggio su ghiaccio, di stabilirsi a Claut per tenere le redini del Palaghiaccio e puntare sulla Valcellina come punto di riferimento per gli sport di montagna

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Ha ricominciato da zero e lo ha fatto in una località di montagna lontana da tutto, tra le selvagge Dolomiti Friulane. Marina Barova ha 28 anni, è nata a Kiev ed è atleta e istruttrice di pattinaggio su ghiaccio. Da due anni vive stabilmente a Claut, in Valcellina, dove è diventata responsabile della struttura del Palaghiaccio “Alceo Della Valentina”: è lì, all’interno del gigantesco capannone della piana di Claut, che la si può incontrare durante le brevi pause tra una lezione e l’altra.

Lunghi capelli biondi, fronte spaziosa, espressione dolce, portamento fiero, Marina è approdata in Valcellina a fine pandemia, dopo aver lavorato in tutto il mondo fin dall’età di tredici anni. L’ha seguita il suo ragazzo, ucraino anche lui, nomade digitale. “Gareggiavo per il Canada e avevo un buon posto di lavoro nel mio settore - racconta Barova - al mio rientro in Europa per le vacanze estive sono andata per un periodo in Slovenia, poi è scoppiato il Covid. Non era possibile tornare in America e nel frattempo mi è arrivata notizia che a Claut c’era una possibilità di lavoro. Mi dispiaceva rinunciare al buon posto che avevo in America, ma ero già stata una volta a Claut assieme a delle allieve, conoscevo la struttura e le sue potenzialità e ho deciso di accettare la proposta”.

E così dall’ottobre del 2021 Marina vive stabilmente tra queste montagne e cerca di fare del Palaghiaccio un punto di riferimento a livello internazionale per gli sport su ghiaccio e non solo. I primi tempi non sono stati semplici: “È una sfida continua. I clautani non mi hanno accettata subito: figuriamoci, una straniera, con un grande bagaglio di esperienza, determinata a voler rivoluzionare tutto! Poi sono stati più aperti nei miei confronti”. La fiducia se l’è conquistata con i miglioramenti visibili negli allievi: “Gli allenatori che avevamo prima - riferisce Giovanna Di Daniel, presidente della Polisportiva Claut - stavano qui a Claut per poco e le allieve dovevano sempre cambiare tecnica e metodi. Marina le ha portate ad un ottimo livello in breve tempo”.
E così da direttrice della Polisportiva Claut le è stato affidato anche il ruolo di responsabile dell’intera struttura del Palaghiaccio, sul quale ha una visione: “Questa è una perla non abbastanza valorizzata: una struttura dal così alto potenziale dove è possibile avere un gran numero di ore a disposizione per allenarsi e con costi inferiori rispetto ad altre realtà simili grazie ai benefici concessi dal comune e alla sponsorizzazione della regione, non esiste da nessuna altra parte. Io posso dirlo, perché ho girato il mondo. La mia ambizione è farne un polo di riferimento per gli sport del ghiaccio ma anche per tutti gli sport, spalmandoli sul territorio. Deve essere una crescita per tutto il paese: è per questo che sono in contatto con albergatori, bar e ristoranti di Claut. A fine 2023 fa abbiamo ospitato qui una tappa della coppa Italia di pattinaggio artistico, inoltre abbiamo portato varie squadre slovene di curling e di hockey. Prima che l’anno finisse abbiamo avuto un ospite di caratura olimpica, il pattinatore canadese Gary Beacom e a febbraio tornerà Carolina Kostner”.

Le chiedo se vivere a Claut le pare un limite: “Sì, perché sono una cittadina ed ero abituata alle grandi città dove trovi ogni tipo di servizio. Svegliarsi prestissimo per fare un’ora mezza di auto e raggiungerli è un incubo. Però Claut è piena di risorse sportive, almeno quelle che servono a me. Ci sono tante ore disponibili per svolgere attività e far crescere una nuova generazione, sana, da cui ottenere risultati”.