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Ambiente | 10 dicembre | 06:00

È possibile scorgere i venti che scendono dai pendii? Sì, in questo caso grazie al mare

L'immagine acquisita da uno dei satelliti Copernicus Sentinel-2 mostra un fenomeno suggestivo causato dal vento di bora sul Mare Adriatico

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

I venti anabatici e catabatici sono delle circolazioni termiche che si sviluppano tipicamente in ambiente montano: i primi spirano dalla valle verso la cima delle montagne, durante il giorno, in condizioni di cielo sereno, e i secondi invece spirano di notte, e compiono il percorso inverso, scendendo dai pendii verso il fondovalle.

 

Sono venti generati dagli meccanismi che generano i cosiddetti venti di valle, che soffiano "su" o "dentro" la valle di giorno, e "giù" o "fuori" dalla valle di notte, e sono conosciuti molto bene da chi vive in montagna.

 

Solitamente percepirli, soprattutto se si va in bicicletta o si coltiva un terreno situato su un pendio, è facile, mentre visualizzarli è difficile. Eppure una delle ultime immagini condivise da Copernicus, l'ente europeo che studia il cambiamento climatico e gestisce i satelliti che monitorano il nostro pianeta dall'alto, invece ci permette di vederli, immortalati come pennellate sulla superficie del mare adiacente alle montagne su cui si sono formati.

 

L'immagine, acquisita da uno dei satelliti Copernicus Sentinel-2, mostra un fenomeno molto affascinante originato dal vento di bora sul Mare Adriatico che si getta tra la costa dalmata della Croazia e l'isola di Pag.


Foto scattata il 28 novembre dal satellite Sentinel-2 del programma Copernicus dell'Unione Europea

Il giorno in cui è stata acquisita l'immagine, la bora, che è proprio un forte vento catabatico che soffia dalla terraferma, ha raggiunto velocità superiori ai 100 chilometri orari, come si può osservare nel grafico di seguito, che mostra la direzione e l'intensità del vento, che è misurata in metri al secondo (come da legenda, in alto a destra).

 

Come spiegano gli esperti di Copernicus, il vento scendendo attraverso il terreno montuoso lungo la costa croata abbia accelerato, generando onde corte e agitate che si sono infrante in una caratteristica schiuma bianca: le striature parallele visibili sulla superficie del mare riflettevano l'interazione tra il vento e l'acqua, che formava strutture lineari allineate con la direzione del vento. Le acque relativamente basse e la superficie limitata dell'area del mare Adriatico visualizzata, hanno intensificato l'effetto.


Intensità e direzione del vento durante l'evento di bora del 28 novembre.

 

L'immagine di copertina è di Copernicus Climate Change.

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