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Ambiente | 20 dicembre | 08:00

Tre nuove professioni per la tutela della biodiversità: nasce la Scuola di formazione europea sulla Rete Natura 2000, con sede in Italia

Grazie al progetto europeo Life Train2K prenderà vita la Scuola di formazione europea sulla gestione della Rete Natura 2000 e il ripristino ecologico degli ambienti naturali. Un'occasione per una gestione moderna e integrata dei territori montani, per trovare un equilibrio tra attività agro-silvo-pastorali e conservazione di habitat e specie a rischio

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

“Natura 2000 Coach”, “Eco-Restorer” e “Ranger Natura 2000”: sono questi i tre profili professionali che verranno formati dalla nuova Scuola di formazione europea sulla gestione della Rete Natura 2000 e il ripristino ecologico degli ambienti naturali, che sarà realizzata grazie al progetto Life Train2K - Training and coaching for better management of N2000 sites. I partecipanti saranno reclutati da tutti i Paesi europei, assicurando che le competenze acquisite possano essere trasferite e applicate nei diversi contesti nazionali. Questo approccio mira a promuovere una gestione più coerente e collaborativa della Rete Natura 2000 a livello internazionale, rafforzando al tempo stesso un’identità europea comune.

 

L’obiettivo del progetto, che ha come capofila il Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri forestali, è creare un sistema formativo europeo che prepari professionisti capaci di affrontare le complesse sfide della conservazione della biodiversità, operando in contesti socioeconomici diversificati. La visione alla base di Train2K punta a trasformare la gestione delle aree protette in un processo condiviso e orientato a obiettivi comuni, coinvolgendo attivamente istituzioni, attori pubblici e privati e comunità locali.

 

La “Rete Natura 2000”, purtroppo non sempre nota a tutti, è il principale strumento dell'Unione Europea per mettere in atto le politiche di conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della “Direttiva Habitat”, per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna rari o minacciati. Questa rete è costituita sul territorio da diverse tipologie di aree protette, che spesso si sovrappongono a Parchi nazionali e regionali: i Siti di Interesse Comunitario (SIC), le Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS), istituite ai sensi della “Direttiva Uccelli”. In Italia la Rete Natura 2000 è costituita da oltre 2.600 siti, per una superficie totale, al netto delle sovrapposizioni, di oltre 5,8 milioni di ettari a terra (19,4% del territorio nazionale) e 2,3 milioni di ettari a mare (6,4% delle acque).

 

Molte di queste aree, come è facile intuire, si trovano in territori collinari e montani. Un esempio eclatante è dato dalla superficie forestale italiana, che per il 34% circa è compresa all’interno della Rete Natura 2000. La gestione di queste aree crea spesso forti dibattiti, incomprensioni e anche aperti conflitti sui territori tra i vari portatori d’interesse, in un difficile equilibro tra produzione di beni e servizi e conservazione di habitat e specie protette. Avere a disposizione figure professionali ben formate su tutti gli aspetti che riguardano la gestione di queste aree protette, spesso immerse in un complesso tessuto socioeconomico di cui è necessario tenere conto, è indubbiamente una mossa interessante e che fa ben sperare per il rilancio e la modernizzazione della Rete Natura 2000, anche nell’ottica dell’applicazione della nuova “Nature Restoration Law”.

I partner del progetto Train2K durante la cerimonia di lancio dell'iniziativa

I partner del progetto Train2K durante la cerimonia di lancio dell'iniziativa

La nuova scuola di formazione europea sarà ospitata in Italia, presso il Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale (CoEEP) di Sabaudia, dove si terranno lezioni in aula, approfondimenti in modalità e-learning ed esercitazioni presso siti Natura 2000 nazionali ed europei. Le tre nuove figure professionali, nel disegno del progetto, avranno ruoli e competenze differenti.

 

I “Natura 2000 Coaches” saranno figure professionali chiave per supportare e trasferire conoscenze tecniche ai gestori dei siti Natura 2000. Il loro curriculum formativo si concentrerà sulla gestione efficace delle aree protette e sull'attuazione delle principali direttive ambientali europee. Questi professionisti giocheranno un ruolo strategico nel migliorare l'efficacia gestionale dei siti Natura 2000, promuovendo pratiche sostenibili e consapevolezza tra le comunità locali.

 

Gli “Eco-Restorers” saranno invece tecnici specializzati nel restauro ecologico e nella riabilitazione degli ambienti naturali, sia all'interno delle aree protette che al di fuori di esse. Il loro ruolo sarà fondamentale per implementare interventi mirati e scalabili, supportando sia i gestori dei siti che le autorità locali nel raggiungimento degli obiettivi di ripristino ecologico.

 

I “Natura 2000 Rangers” saranno infine esperti in sorveglianza e controllo, capaci di applicare normative europee e di rispondere a sfide pratiche con competenza legale e operativa. Il loro ruolo è considerato essenziale per garantire il rispetto delle normative e preservare l’integrità degli habitat.

 

Questi tre nuovi profili professionali potranno rappresentare un’occasione per giovani della montagna italiana, nell’ottica di garantire loro un lavoro sui territori e per i territori? Si riuscirà, attraverso professionisti ben formati, a trovare un punto di incontro condiviso tra la sacrosanta tutela di habitat e specie a rischio e le attività agro-silvo-pastorali, anch’esse una necessità e un diritto delle popolazioni locali, oltre che elemento chiave dei nostri paesaggi rurali?

 

“Gestione integrata” è il concetto chiave, richiamato anche negli obiettivi del progetto Train2K, che ci auguriamo sia il perno dell’approccio proposto dalla nuova Scuola. Ogni strada che passa dalla formazione è una strada positiva e ricca di speranze, soprattutto se la visione di futuro che verrà portata sarà quella del mantenimento di territori rurali vitali, capaci di generare economia locale senza alterare gli equilibri ambientali. Una sfida nella sfida, che è necessario intraprendere al più presto.

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