La siccità prosciuga il lago di Pergusa. Legambiente Sicilia: "Dinamica velocizzata dalla totale disattenzione e dall’inerzia degli Enti"

Il lago di Pergusa, importante stazione di sosta per centinaia di specie di volatili durante il loro viaggio dall’Africa all’Europa, scrigno di preziosità floro-faunistiche, parte del grande mito della Sicilia, è ufficialmente scomparso, vittima della crisi climatica e della siccità che da mesi colpisce l'isola

di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il Lago di Pergusa, conosciuto e vissuto fin da tempi remoti, incastonato tra le alture dei Monti Erei nel territorio della omonima frazione di Enna, è quasi completamente scomparso: “Al suo posto rimane una chiazza di fango che si essicca sotto il caldissimo sole di questa estate appena iniziata” commentano i rappresentanti di Legambiente Sicilia.
Il bacino, seppur di modeste dimensioni ha sempre rivestito una grande importanza geologica, faunistica e culturale, tanto che vi è stata istituita la prima Riserva Naturale Speciale della Regione Siciliana, oltre ad essere stato identificato come Zona di Protezione Speciale.
La sua scomparsa, dovuta all’impatto del surriscaldamento globale sul Mediterraneo, secondo i referenti di Legambiente sarebbe “stata velocizzata dalla totale disattenzione e dall’inerzia degli Enti che, invece, avrebbero dovuto intervenire a vario titolo”.
Il lago, infatti, come sottolineano gli attivisti “è proprietà della Regione Siciliana, e la Riserva Naturale del Lago di Pergusa, che è gestita da quella che un tempo era la Provincia Regionale di Enna, è un pezzo dell’Amministrazione regionale affidato, troppo spesso senza fondi, al suddetto ente locale”.
La Sicilia sta subendo con violenza gli impatti della crisi climatica in corso (di cui abbiamo parlato anche qui), infatti nonostante maggio sia stato abbastanza piovoso, dal 1 Settembre 2023 il deficit di pioggia in Sicilia è arrivato a circa 300 millimetri.
A Catania in 12 mesi sono caduti 240 millimetri di pioggia, che corrisponde al 40% della norma, e nella zona dell’Etna, dove normalmente piove molto, nell’ultimo anno il deficit si è attestato a ben 1145 millimetri di pioggia.

Il lago era da tempo un "sorvegliato speciale" per gli attivisti di Legambiente Sicilia che già nel 2023 aveva chiesto e ottenuto la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare la situazione.
“Il Lago di Pergusa non è solo un lago, o quel che ne resta, in una Sicilia che si dissecca al sole - hanno commentato i rappresentanti dell’associazione - ma è una delle più importanti stazioni di sosta per centinaia di specie di volatili durante il loro viaggio dall’Africa all’Europa, è uno scrigno di preziosità floro-faunistiche, è parte del grande mito della Sicilia, è un pezzo irrinunciabile della vita degli ennesi e dei cittadini del centro Sicilia che da tempo lo hanno eletto a luogo delle loro attività ricreative”.
Giuseppe Maria Amato, referente Gestione risorse idriche di Legambiente Sicilia, ha sottolineato come questa notizia sia tutt’altro che inaspettata: “Lo avevamo predetto, entro luglio il lago Pergusa sarebbe scomparso e la scomparsa è giunta prima, con il solstizio d’estate abbiamo chiesto per anni il ripristino del sistema di monitoraggio ambientale, fondamentale per aggiornare le conoscenze sullo stato del lago, e la pulizia dei diversi canali che dal bacino naturale del lago portano l’acqua verso lo stesso. Gli interventi di pulizia sono stati eseguiti solo in parte e in modo poco coordinato tra gli enti, tanto che sul fondo dei canali si osservano ancora accumuli di materiale solido che interrompono la discesa dei liquidi verso il lago”.
“Legambiente non intende gettare la spugna – ha aggiunto Tommaso Castronovo, Presidente regionale – chiediamo che il tavolo venga riconvocato con la massima urgenza e con il fine di mettere in atto una attenta progettualità che veda il prezioso biotopo tra i primi luoghi d’Europa da sottoporre ad una opera di ricostituzione ambientale, come previsto dalla appena approvata Restoration Law”.