Contenuto sponsorizzato
Ambiente | 04 marzo | 19:00

Il Monviso come il Monte Fuji con le nuvole che lo ''avvolgono'': ecco a cosa è dovuto questo fenomeno

Il risveglio a Ostana ha regalato una vista mozzafiato sul Monviso, coperto di neve e avvolto da una incantevole nube lenticolare

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Chi la scorsa notte ha dormito nella meravigliosa e scenografica Ostana sommersa dalla neve ha ricevuto la perfetta ricompensa per le ore di blackout della nottata e della prima mattina: una vista mozzafiato sul bianco Monviso, coperto di neve (i dati di Arpa Piemonte segnalano +130 cm tra sabato e domenica nella stazione di Crissolo, poco più su) e avvolto dalle nuvole.


Veduta di Ostana lunedì mattina.

In particolare, all’occhio più attento non sarà sfuggita la somiglianza tra le nuvole formatesi in corrispondenza della cima e delle famose fotografie del Monte Fuji, in Giappone: si tratta delle cosiddette nubi lenticolari. 

 

Tecnicamente note come altocumuli stazionari lenticolari, queste nubi a forma di lente si formano ad alta quota, e compaiono sottovento a una catena montuosa investita da forte vento.  Il loro nome, come si può leggere nella Treccani, deriva dal latino dal lat. tardo lenticularis, a sua volta derivante da lenticŭl, ovvero lenticchia. 

 

Le nubi lenticolari sono una firma dell'umidità e sono scolpite dal vento: il sollevamento dell'aria da parte delle montagne contribuisce a raffreddare l’aria e a condensare l'umidità, rendendo così visibili le nubi. Quando poi il flusso d'aria si abbassa nuovamente sulle valli, l'umidità si dissipa e diventa nuovamente vapore acqueo invisibile.


Il Monviso da Ostana, lunedì mattina.

Ciò che distingue le nubi lenticolari da altri tipi di nubi è la loro relativa immobilità: mentre la maggior parte delle nubi viene trasportata dai venti, le nubi lenticolari tendono a rimanere sul posto. Le nubi lenticolari sembrano rimanere ferme, anche per lunghi periodi, nonostante siano soggette a forti venti orizzontali. Tuttavia, questa apparenza è ingannevole: si tratta di nubi in costante stato di formazione e dissipazione, che si formano intorno al picco di un'onda atmosferica e si disintegrano poco dopo aver superato quel punto.

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Cultura
| 21 gennaio | 08:15
Durante il discorso di insediamento, ha promesso che il monte Denali (con i suoi 6190 metri d'altezza il più alto del Paese) tornerà a chiamarsi come stabilito nel 1917. Ecco i motivi
Idee
| 21 gennaio | 06:00
Promosso dal gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano e giunto nel 2025 alla quarta edizione, il premio chiede alle sezioni CAI di segnalare figure emblematiche nel preservare saperi e tradizioni dei paesi montani
Ambiente
| 20 gennaio | 19:19
 Specialmente tra la dorsale abruzzese e quella umbro marchigiana abbiam vissuto dei valori termici davvero molto bassi, con temperature che a 2000 metri hanno sfiorato anche i -12°C. Nel video siamo sul Vettore (Parco Nazionale dei Monti Sibillini immortalato da Paoloantonio D’Ettorre)
Contenuto sponsorizzato