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Ambiente | 05 ottobre | 12:00

"Bear friendly": il marchio che premia le pratiche che contribuiscono a una miglior coesistenza con gli orsi, educando consumatori e turisti

Uno dei risultati del progetto europeo Life Dinalp Bear è stato lo sviluppo dell'etichetta "Bear friendly", amico degli orsi, pensata per per premiare le pratiche che contribuiscono a una migliore coesistenza tra orsi ed esseri umani. Questo marchio può essere richiesto e assegnato a prodotti che supportano e contribuiscono a portare avanti delle pratiche "amiche" della coesistenza con i grandi carnivori, e in particolare con gli orsi

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Uno dei risultati del progetto europeo Life Dinalp Bear è stato lo sviluppo dell'etichetta "Bear friendly", amico degli orsi, pensata per per premiare le pratiche che contribuiscono a una migliore coesistenza tra orsi ed esseri umani.

 

Questo marchio può essere richiesto e assegnato a prodotti che supportano e contribuiscono a portare avanti delle pratiche "amiche" della coesistenza con i grandi carnivori, e in particolare con gli orsi. Tra queste ci sono la protezione efficace del bestiame, degli alveari o dei frutteti; lo sviluppo di programmi di turismo responsabile e la promozione attiva della conservazione dell'orso nell'area locale. Inoltre, le pratiche supportate dal progetto comprendono anche evitare l'assuefazione degli orsi all'uomo, ad esempio utilizzando i famosi bidoni della spazzatura a prova di orso.

 

Gli orsi sono curiosi e cercano regolarmente cibo durante la maggior parte della loro vita: se trovano frutta, colture, bestiame o alveari non protetti, possono causare danni considerevoli. Gli alveari, il bestiame e i frutteti possono essere efficacemente protetti da recinzioni elettriche che scoraggiano in modo non letale i grandi carnivori, e dunque permettono di produrre prodotti "amici degli orsi" come latte, formaggio, miele, marmellate di frutta.
   

Il miele, il formaggio, i prodotti a base di carne e l'artigianato con il marchio bear-friendly evidenziano il legame tra gli orsi e le comunità locali, che sono profondamente intrecciate nella regione dinarica settentrionale e nelle Alpi. Inoltre, il marchio confersce ai prodotti conferisce ai prodotti un valore aggiunto, fornisce agli agricoltori un senso di riconoscimento per il loro impegno e contribuisce alla divulgazione di un senso di riconoscimento all'uso di pratiche rispettose degli orsi e migliorano la coesistenza con questi animali.

La presenza di una fauna carismatica può essere vista come una preziosa risorsa naturale e un'opportunità per sviluppare diversi prodotti ecoturistici legati all'orso: come abbiamo raccontato qui, il turismo responsabile legato all'orso può generare una fonte di reddito alternativa per le comunità locali in aree rurali economicamente svantaggiate, modellando così positivamente gli atteggiamenti della gente del posto e dei turisti. Come ha spiegato Irena Kavcic, ricercatrice presso la Facoltà di Biologia dell'Università di Lubiana: “Nell'ambito del progetto Life Dinalp Bear abbiamo sviluppato delle linee guida per un uso responsabile e non consumistico dell'orso nel turismo, al fine di stabilire raccomandazioni per garantire un impatto minimo delle attività turistiche sugli orsi. I programmi turistici rispettosi degli orsi che seguono queste linee guida sono presentati sul portale Discover Dinarics, creato per evidenziare le migliori pratiche di turismo naturalistico presenti sul mercato. Gli operatori turistici promossi sono disposti a devolvere almeno il 5% dei loro ricavi alle ong che lavorano per la conservazione della natura nelle Dinariche settentrionali”.

 

A questo link si può trovare la mappa con tutti i prodotti e i beni che hanno ricevuto questo riconoscimento. Tra le diverse categorie che si possono selezionare troviamo: miele, prodotti agricoli, souvenir, alloggi e offerte culinari e guide turistiche. Sostenere prodotti e servizi "amici degli orsi" è un modo per favorire, come consumatori e come visitatori, le comunità locali e contribuire così, nel piccolo, alla coesistenza con gli orsi.

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