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Ambiente | 11 luglio | 08:00

"Accumuli nevosi tra i più elevati dell'ultimo ventennio", ma l'ottima situazione di innevamento non garantisce bilanci di massa positivi a fine estate

Arpa Valle d'Aosta - informa la Società Meteorologica Italiana - Nimbus - ha diramato i risultati dei rilievi di innevamento svolti sui ghiacciai del Rutor (Valle di La Thuile) e del Timorion (Valsavarenche, Gran Paradiso) a fine maggio 2024, ovvero al termine della stagione invernale in alta quota. Le copiose precipitazioni avvenute soprattutto da fine febbraio in poi hanno determinato accumuli nevosi tra i più elevati dell'ultimo ventennio

Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il comunicato della Società Meteorologica Italiana - Nimbus:

 

"Arpa Valle d'Aosta ha diramato i risultati dei rilievi di innevamento svolti sui ghiacciai del Rutor (Valle di La Thuile) e del Timorion (Valsavarenche, Gran Paradiso) a fine maggio 2024, ovvero al termine della stagione invernale in alta quota. Le copiose precipitazioni avvenute soprattutto da fine febbraio in poi hanno determinato accumuli nevosi tra i più elevati dell'ultimo ventennio: spessori di neve da 210 a oltre 600 cm al Rutor, equivalenti a 2092 mm d'acqua (SWE, Snow Water Equivalent), secondo valore più abbondante nella serie dal 2005 ma molto vicino al massimo del 2013; tra 190 e 650 cm al Timorion, pari a 1800 mm di acqua equivalente, in questo caso di gran lunga il massimo della serie iniziata nel 2001.

 

Infatti le anomalie di forte nevosità dell'ultima stagione in quota sono state più marcate avvicinandosi al versante piemontese, più esposto al massiccio trasporto di aria umida mediterranea da Sud/Sud-Est durante i frequenti episodi sciroccali di fine inverno-primavera (al contrario in Valle d'Aosta occidentale e soprattutto intorno al Monte Bianco erano state più copiose le nevicate tra tardo autunno 2023 e inizio inverno).

 

Questa ottima situazione di innevamento non garantisce di per sé il verificarsi di bilanci di massa positivi a fine estate, in quanto la conservazione della neve dipenderà dalla radiazione solare e dalle temperature dei prossimi 2-3 mesi, ma per lo meno si parte in vantaggio per scongiurare - si spera - perdite di ghiaccio rovinose come quelle dell'ultimo biennio".

 

Qui il comunicato integrale.

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