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Palaghiaccio, dal garage che scalda alla pista esterna: tutti i problemi del ghiaccio a Trento

L'Hockey Trento e il Circolo pattinatori artistici: “A settembre cominciamo le attività e siamo costretti ad andare a Piné”. Erano previsti 85mila euro di lavori ma ad oggi tutto è fermo. Asis: “Qualcosa si muove”

Di Luca Andreazza - 21 settembre 2016 - 08:19

TRENTO. Un Palaghiaccio chiuso quando la stagione è già iniziata; costi alti per le associazioni e la mancanza della pista esterna; un garage che 'scalda' e aumenta i costi di gestione. E' uno strano caso quello del ghiaccio di Trento. Il capoluogo è riconosciuto come città alpina, ma lo sport sul ghiaccio trova forti difficoltà nel reperire i propri spazi. L'Hockey a Trento è ripartito nel 2009 e la crescita esponenziale dei praticanti sta portando alla concreta possibilità di sbarcare nuovamente in Serie B e di costituire una squadra femminile.

 

Il Circolo pattinatori artistici da parte sua ha invece fornito all'Italia numerosi atleti e ha laureato negli anni tanti campioni italiani, cogliendo numerosi titoli di prestigio in molte competizioni internazionali. Eppure il ghiaccio è bollente. “L'utilizzo del Palaghiaccio è certamente intenso – conferma Luciano Travaglia, direttore di Asis – da un lato le società sportive hanno utilizzato 2.150 ore totali per un +12% rispetto al 2014, dall'altro lato l'utenza cittadina ha registrato circa 14.650 ingressi, un dato in linea rispetto agli anni precedenti”.

 

In totale i tesserati interessati dal Palaghiaccio sono oltre 500: il rischio di traffico intenso e una gestione non sempre facile è dietro l'angolo. “Fra preparazione e prima giornata di campionato, la stagione dell'hockey si svolge da settembre a marzo. La mattina bambini e ragazzi sono a scuola e quindi le ore realmente utilizzabili sono il pomeriggio dalle 16.30 alle 21” spiega Maurizio Riganti, Presidente dell'Hockey Club Trento.

 

“Non chiediamo certamente la possibilità del ghiaccio d'estate, ma almeno di preparare la stagione sin dal suo avvio. A Trento non ci sono le condizioni di manutenzione e mantenimento durante la stagione più calda – prosegue Riganti - e volentieri ci attrezziamo diversamente, come i camp a Vipiteno. Questo settembre siamo andati a Piné per poter preparare la stagione, dove il costo orario è un terzo rispetto a Trento. Questo comporta però un limite logistico, non sempre gli spostamenti dei ragazzini sono facili. Per fortuna troviamo però ampia disponibilità dei genitori”.

 

“Anche il Pattinaggio Artistico si sposta – afferma Cimnaghi presidentessa Circolo pattinatori artistici di Trento - settembre, aprile e maggio sono comunque mesi molto importanti per la nostra attività e quindi ripariamo a Pergine e Piné, senza dimenticare Canazei oppure Egna. Si cerca di trovare ore libere dalle altre parti”. “Gli orari e le apertura del Palaghiaccio sono noti - spiega Travaglia -. Le società possono richiedere le aperture “fuori stagione” e volentieri accontentiamo le loro esigenze. Infatti 400 delle 2.150 ore utilizzate sono aperture straordinarie (settembre, aprile e maggio ndr)”. Asis garantisce l'apertura dell'impianto da ottobre a marzo, lasso di tempo in cui le società sportive pagano comunque l'utilizzo delle ore a prezzi convenzionati grazie all'intervento del Comune. Il problema sorge per le aperture straordinarie: “Durante l'anno – prosegue Cimnaghi - i costi delle ore di utilizzo hanno un prezzo calmierato per l'intervento del Comune, ma se si tratta di aperture straordinarie il costo orario subisce un incremento di circa il 70%, a carico ovviamente dell'associazione richiedente”.

 

“Inoltre per avere l'apertura a settembre è obbligatorio prenotare tutto il mese. Questo comporta un esborso molto importante per le casse di una società pari a circa 24.000 euro, quando da ottobre a marzo l'utilizzo orario costa in totale 21.000 euro - conferma Riganti -. Asis concede poi la possibilità di restituire le ore non utilizzate. Ad esempio l'impianto viene prenotato dal Circolo pattinatori artistici, quindi le ore non utilizzate vengono restituite ad Asis per 'rivenderle' all'Hockey, ma l'esborso rimane comunque ingente: per noi si parla di 5.000 euro”.

 

“Ci concentriamo sul periodo settembre/marzo per ragioni tecniche ed economiche - continua Travaglia -. Purtroppo sotto il Palaghiaccio è stato costruito un garage. Questa “sospensione” comporta molto calore proveniente dal sottosuolo; da aggiungere alla dispersione dell'impianto. Due fattori che uniti all'altitudine di Trento (194 metri sul livello del mare, ndr) mettono a dura prova i macchinari e la produzione di ghiaccio. Alle società proponiamo un semplice prezzo per coprire i costi di produzione del ghiaccio, che spesso comunque sono previsionali e stimati. Asis non guadagna su queste aperture straordinarie, ma cerca di fornire un servizio”.

 

A complicare il quadro, le giuste aperture dell'impianto alla cittadinanza: “Per questo sarebbe utile realizzare una piccola pista da pattinaggio esterna – aggiunge il numero uno dell'Hockey Trento - per permettere a tutti di avere il proprio spazio. Una piastra esterna di dimensioni più modeste rispetto alla pista del Palaghiaccio, permetterebbe una grande flessibilità e la possibilità di organizzarsi meglio. A Ora, per esempio, esiste una pista esterna, mentre a Egna il palazzetto: non a caso nella zona dispongono del settore giovanile più grande d'Italia”.

 

“Le richieste e le aspettative sono legittime – afferma Luciano Travaglia -. Attualmente la pista esterna non esiste, quindi se dovesse essere realizzata è necessario capire dove (gli spazi in zona Palaghiaccio potrebbero però presto essere saturati dal nuovo polo natatorio, ndr) e da chi verrebbe gestita”.

 

L'ultimo quesito rivolto ad Asis riguarda il preventivo di bilancio per l'esercizio 2016. Fra i preventivi di spesa riguardanti gli interventi 2016 redatto da Asis risultano infatti diverse voci, come 30.000 euro per migliorare la diffusione del sistema audio per le esibizioni e il pubblico: “E' stata una richiesta nostra – conferma Riganti -. In occasione della partita tra Italia e Kazakistan non si sentiva nulla. Abbiamo l'esigenza di comunicare le formazioni, le penalità, raccontare lo svolgimento della partita. Ma ad oggi non ci risulta nessun intervento”. “E' in analisi – replica il direttore di Asis -. Abbiamo aspettato l'attivazione del ghiaccio (avvenuta circa 10 giorni fa, ndr) per verificare il riverbero rispetto alla piastra riflettente”.

 

Un'altra voce è di 20.000 euro per il miglioramento della connettività del Palatrento e del Palaghiaccio. “Anche in questo caso non ci risultano interventi – spiega Riganti -. In occasione delle Universiadi era stato costituito un impianto wi-fi molto potente, ma anche molto costoso che è stato dismesso. La federazione richiede l'invio in tempo reale dei roster, risultato, reti e assist e abbiamo riparato acquistando una semplice chiavetta”. “E' stato eseguito un intervento di carattere generale: abbiamo curato l'impianto, non i singoli uffici per i quali non siamo a conoscenza delle diverse esigenze private” - controbatte Asis.

 

L'ultimo preventivo di spesa riguarda 35.000 euro per la sostituzione e l'adeguamento del controllo degli accessi, un intervento previsto su diversi impianti come piscine, il centro di atletica, il centro del fondo Viote e, dulcis in fundo, il Palaghiaccio: “E' stato un aggiornamento molto elaborato e faticoso – conclude Travaglia -. Un intervento di carattere gestionale che sarà ultimato in ottobre. Il precedente gestionale del sistema di controllo degli accessi era infatti obsoleto e datato 2005. Purtroppo l'azienda fornitrice non esiste più e abbiamo dovuto rifare tutto. In concreto siamo intervenuti sui tornelli, ma soprattutto sul software”.

 

 

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