L'hockey a Trento sognando la Serie B e la squadra femminile
L'Hockey Trento è pronto a tornare sul ghiaccio per la stagione 2016/17. Alex Gschliesser, Elisa Pavan e tanti allenatori giovani e preparati per un settore giovanile all'avanguardia.

TRENTO. La pista fresata, l'attrezzatura pronta: Trento è preparata a scendere sul ghiaccio per onorare i campionati della stagione 2016/17. L'hockey nel capoluogo è risorto dalle proprie ceneri nel 2009 e da allora il sodalizio oggi presieduto da Maurizio Riganti ha compiuto passi da gigante nel settore giovanile e si appresterà il prossimo anno ad allestire una prima squadra per ritornare sui palcoscenici della Serie B.
"Nel 2009 abbiamo iniziato un lungo percorso, partendo dai giovani: un settore giovanile attrezzato, forte e strutturato è sempre la base di valori importanti e certezze per il futuro della società. - racconta Riganti - I numeri della nostra attività sono sempre in crescita: la prima stagione disponevamo solo della squadra Under 8 e di 15 bambini; oggi contiamo oltre 150 tesserati e vantiamo l'iscrizione di tutte le formazioni della filiera giovanile. Un risultato importante frutto del tempo, del supporto e della passione di tante persone".
Un impegno e una programmazione che inizia entrando nelle scuole: "L'anno scorso abbiamo incontrato 500 bambini per far scoprire e capire il nostro sport. Capita poi che il ragazzino non si trovi a suo agio pattini ai piedi, magari non è tanto portato per l'hockey, ma tutti mantengono un ottimo ricordo per l'ambiente e il trattamento ricevuto dal Trento: una soddisfazione enorme".
L'Hockey Trento in questi primi anni di attività si è concentrato sul reclutamento e sull'allestimento di uno staff tecnico di primo ordine. Si comincia da Alex Gschliesser: un passato da professionista fra Vipiteno, Fassa, Milano e Merano; miglior giocatore italiano della Serie A 1997/1998; in maglia azzurra alle Olimpiadi di Lillehammer 1994 e già allenatore delle nazionali giovanili italiane. Si termina con Elisa Pavan: nazionale e due volte campione d'Italia a Bolzano.

"Cerchiamo di allargare costantemente stagione dopo stagione il parco allenatori. E' un nostro fiore all'occhiello: oggi disponiamo di 5 allenatori giovani e tanti assistenti (età media 40 anni, ndr), preparati e in possesso di tutti i necessari patentini federali. Nonostante la giovane età - continua - sono inoltre tutti di grande esperienza. Rispetto alle altre società, cerchiamo di aver un approccio diverso, dinamico e moderno verso l'hockey, la formazione e l'allenamento del bambino. Ogni anno aggiungiamo un tassello, come l'allenatore specializzato per i portieri e una preparazione atletica più attenta e consapevole. Tanti sono i nostri giovani in Rappresentativa del Trentino".
Un percorso impegnativo e un intenso lavoro che si basa sul volontariato, ma che porta tanti riconoscimenti e gratificazioni. L'anno scorso infatti l'Hockey Trento ha ottenuto il secondo posto assoluto a livello nazionale nel Club Challenge, competizione volta a premiare le squadre che più si sono distinte nell'organizzazione e nella gestione dei settori giovanili; la società è stata inoltre premiata con la Bandiera Oro, unica compagine trentina tra le prime dieci classificate a livello nazionale, senza dimenticare la possibilità di organizzare due stage del Blue Team (la nazionale maggiore italiana) e di partite amichevoli in preparazione delle qualificazioni alle Olimpiadi invernali.
"Siamo inoltre l'unica società in Italia a consegnare in dotazione il materiale a tutti i bambini e assicuriamo sempre delle tariffe agevolate per le famiglie. Impegno, responsabilità, comportamento, disciplina e la possibilità per tutti di giocare e raccogliere le proprie soddisfazioni. Le strade sono tante e bambini su cui nessuno avrebbe scommesso, con la giusta maturazione e costanza, possono diventare veramente bravi. Siamo inoltre molto esigenti verso i genitori. Siamo felici di distinguerci in tutto, sopratutto nel comportamento: invitiamo i parenti a tifare per la nostra squadra, mai contro gli avversari e mai contro gli arbitri. Chiediamo inoltre di non parlare delle prestazioni dei ragazzi a casa per non mettere pressione eccessiva, per questi aspetti ci sono gli allenatori. Ma devo dire che riceviamo un ottimo feedback".
Un'attività intensa che non si ferma neppure d'estate con l'organizzazione di camp e settimane in montagna con l'obiettivo di cementare lo spirito di gruppo, mentre domenica 18 si terrà il raduno femminile approvato dalla federazione: "Abbiamo il più alto numero di bambine iscritte in Trentino e ci piacerebbe allestire una squadra rosa" - conclude Riganti.