Ice Rink Piné, di male in peggio: salta anche la stagione del pattinaggio velocità, l'ovale resta spento. Il sindaco: “Niente allenamenti e niente lavori, solo tanta preoccupazione”
Entro la fine della settimana si aspettano aggiornamenti "concreti" da parte di Simico, ma al momento tutto tace e all'Ice Rink Piné (dopo le gare per i lavori dei lotti 1 e 2 andate deserte) non c'è traccia né dei lavori né degli allenamenti delle società sportive, costrette a trasferirsi altrove per tenersi in vita

BASELGA DI PINÉ. “Si sta come d’autunno, sugli alberi, le foglie”.
Diciamolo, Ungaretti aveva in mente scenari ben più drammatici e quando componeva i suoi celebri versi, ma tutto sommato la similitudine torna buona anche per descrivere l’attesa, l’attendismo, le speranze sempre più ingiallite dell’Ice Rink Piné e di tutto l’altopiano.
È passata la primavera, è passata l’estate. Ma sul fronte pinaitro, niente di nuovo, tanto per rimanere sulla grande letteratura di inizio ventesimo secolo.
O per meglio dire, “pessime non-novità”.
Dopo quella per il lotto 1 (il palazzetto, la piastra dell’hockey, la nuova centrale frigorifera), anche la gara d'appalto per il lotto 2 dei lavori (la pista per il pattinaggio velocità all’esterno) è andata deserta. Cosa significa tutto questo, nella sostanza?
Che ora più che mai la partita è nelle mani di un solo giocatore: non del Comune, non della società di gestione Ice Rink, non della Provincia, non del Coni o delle Federazioni legate agli sport invernali.
Nelle mani di Simico, parola ormai stabilmente nelle preghiere (e diciamolo, pure negli improperi) degli abitanti dell’Altopiano di Piné: si tratta come noto della Società Infrastrutture Milano Cortina, che l'ente che di fatto ha manovrato, manovra e manovrerà i lavori e tutte le operazioni legate ai lavori per le Olimpiadi 2026.
E che a questo punto, dopo le gare andate deserte, a Piné può entrare in modalità commissariale totale: assegnerà cioè l’appalto di tutti i lavori del lotto 1 e 2 in trattativa diretta (probabilmente ad un consorzio).
Insomma, c'è sempre e comunque da aspettare. Intanto alla lunga lista di effetti deleteri di questo tempo speso a contare albe e tramonti senza poter muovere foglia dentro la struttura, si aggiunge la "bandiera bianca" sulla stagione della pista esterna: c'era una flebile speranza che si potesse tenere in funzione così com'è per tirare avanti un altro inverno, ma i preventivi parlano chiaro.
Sarebbe (anzi, sarebbe stato) un salasso in termini sia economici che ambientali, visto che quando è in funzione ormai, a detta di chi se ne è occupato in prima persona, "non si sa quanti quintali di ammoniaca perda in giro".
E ora come la mettiamo?
“Entro la fine della settimana avremo novità. Ce lo ha assicurato il commissario di Simico, Fabio Massimo Saldini”.
Le parole sono del sindaco di Baselga di Piné Alessandro Santuari, che da mesi sogna di vedere succedere qualcosa all’Ice Rink. Qualsiasi cosa. Perché in effetti al momento nella struttura del ghiaccio che rappresenta(va) il meglio d'Italia della disciplina, nessuno si allena e nessuno lavora: e così l'Ice Rink, come documentato da Il Dolomiti per tutta l’estate, soffre e si "ammala".
“Siamo tutti preoccupati e frustrati da questa situazione - prosegue Santuari -, perché da un anno e mezzo siamo in attesa di un passo in avanti e dobbiamo fare i conti non solo con un immobilismo ormai latente, ma anche con continui rinvii e rassicurazioni che a questo punto però non bastano più per tenerci tranquilli. Occorrono i fatti: vedere anche solo una gru piazzata sul posto sarebbe già un segnale confortante. Al momento invece, tutto tace”.
Un silenzio quasi irreale è sceso da mesi su una struttura che invece in tempi “normali” è un viavai di atleti, eventi, giovani.
D’inverno a Baselga di Piné si allenano le nazionali, per il pattinaggio di velocità l’Altopiano è centro federale e sede di varie competizioni internazionali; le scuole della zona prevedono spesso giornate di avvicinamento alle varie discipline nei loro orari di attività fisica; e poi, specialmente tra dicembre e gennaio, la pista è presa d’assalto da turisti e famiglie che possono pattinare sul ghiaccio godendosi l’aria natalizia di Piné, magari sotto la neve.
Per l'inverno 2024-25, dimentichiamoci di tutto questo: la comunità pinaitra perde, si spera temporaneamente, un luogo di socialità, sport, turismo e aggregazione, per tutte le età.
"Purtroppo - riprende il sindaco - è risultato impossibile pensare di mettere in funzione la pista esterna per gli allenamenti invernali di pattinaggio velocità. Troppe e troppo gravi le problematiche generali legate all'impianto e alla centrale frigorifera. Se per le società che utilizzavano la piastra interna è stato possibile trovare sedi alternative tutto sommato abbastanza vicine come Pergine e Trento, per la pista lunga purtroppo l'unica è la Ritten Arena di Collalbo, in Alto Adige, che significa lunghe trasferte per i ragazzi e grandi sacrifici per allenatori e società sportive".
Certo, un sacrificio che (se e quando tutto andrà per il verso giusto) varrà ampiamente la pena aver fatto, visto che con un investimento di circa 50 milioni di euro l'Ice Rink Piné è destinato a diventare un punto di riferimento internazionale degli sport del ghiaccio e non solo. Ma in questo momento tutto è avvolto da mille dubbi e perplessità.