Schwazer: "Sono stato sicuramente incastrato ma non ci sono speranze che io torni alle gare"
Dopo la squalifica dalle Olimpiadi di Rio il marciatore altoatesino rivela: "Quando si capirà chi mi ha fatto questo mi aspetto, anche se raro in questo Paese, delle scuse".

BOLZANO. "Non penso ci siano speranze che io torni a gareggiare tra otto anni". Sembra arrivata alla parola fine la carriera di Alex Schwazer. Meglio al game over: tropo duro il colpo ricevuto dopo la squalifica dalle Olimpiadi di Rio per doping e, soprattutto, dopo che la Procura di Bolzano ha fatto sequestrare (in virtù di una rogatoria internazionale), solo pochi giorni fa, il campione di urine incriminato per sottoporlo all'esame del Dna. Un modo questo, comunque, per Alex di scoprire il vero colpevole.
"Sono stato sicuramente incastrato - ha detto Schwazer nella sua intervista, la prima di ritorno da Rio, concessa a 'Verissimo' - e quello che adesso resta da capire è come e da chi. Questa cosa del Dna è buona per noi perché riusciremo a capire altre cose. Penso che, se si trovasse una qualsiasi cosa che non appartiene al mio fisico in queste urine, sarà la prova che c'è stato un complotto contro di me". "Quando si capirà chi mi ha fatto questo - ha concluso il marciatore di Vipiteno - mi aspetto, anche se raro in questo paese, delle scuse".