Fine dei giochi: Alex Schwazer squalificato 8 anni
Ombre e luci sulla decisione del TAS. Sentenza dura e squalifica pesante per il marciatore altoatesino, trovato positivo a gennaio. Interrogazione parlamentare di Mauro Ottobre: "Vicenda da chiarire"

RIO DE JANEIRO (Brasile). Otto anni, la sentenza del Tas, il tribunale arbitrale dello sport, accoglie la richiesta della federazione internazionale dell'atletica leggera e spezza le ultime speranze di Alex Schwazer di partecipare alle Olimpiadi 2016. Decisiva la recidività dopo il caso di Londra 2012 e carriera finita per il marciatore altoatesino oro olimpico di Pechino 2008.
Schwazer perde definitivamente la possibilità di prendere parte alle due gare di marcia sulle distanze di 20 km e 50 km a Rio de Janeiro. Il rinvio della decisione aveva fatto pensare in un primo momento che la sentenza non fosse già scritta, ma alla fine i tre arbitri hanno accolto la richiesta della Iaaf e hanno deciso per una squalifica molto pesante in base alla non negatività al testosterone nel famigerato controllo antidoping del 1 gennaio scorso.
L'antefatto della vicenda è nota. Schwazer è stato trovato positivo in un controllo antidoping a sorpresa effettuato dalla Iaaf presso la sua abitazione di Racines, in provincia di Bolzano. Dopo un primo screening negativo, la federazione internazionale, confrontando la raccolta dei dati del passaporto biologico steroideo, ha richiesto un esame di secondo livello, evidenziando la presenza di testosterone. Alcune modalità dell'iter della vicenda, dalla violazione dell'anonimato all'allungamento dei tempi di comunicazione all'atleta, combinati con i dati di tutti gli altri 14 controlli risultati negativi, hanno portato la difesa del marciatore a denunciare l'ipotesi di dolo in sede penale.
La sentenza è appellabile soltanto presso un tribunale federale svizzero, mentre l'onorevole Mauro Ottobre si schiera deciso in favore dell'atleta di Schwazer: "La dinamica con cui si è sviluppata questa vicenda non è affatto chiara - attacca l'onorevole - ci sono troppe ombre da analizzare e tanti elementi poco chiari". Ottobre porterà la questione in parlamento: "Presenterò un'interrogazione al fine di ottenere di fare luce sul caso, non possiamo lasciare da solo il nostro atleta".