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Riparte il progetto di Aquila Basket in carcere: quattro mesi di allenamenti a Spini di Gardolo sotto la guida di coach Crespi: anche Forray tra i volontari del progetto

Alla prima seduta erano presenti già 15 detenuti, che si aggiungono agli oltre 40 detenuti che negli anni passati hanno preso parte agli allenamenti, traendo ovviamente beneficio dall’attività sportiva: fare sport in carcere può essere un momento positivo non solo per contribuire al mantenimento di uno stato soddisfacente della salute psico-fisica, ma anche per migliorare la convivenza all’interno dell’Istituto, contribuendo ad abbassare il livello di tensioni e di conflitti

Pubblicato il - 16 gennaio 2025 - 15:58

TRENTO. Anche quest'anno la Dolomiti Energia Trentino torna in carcere per allenare e allenarsi con i detenuti.

Mercoledì 15 gennaio Aquila Basket ha ripreso la propria attività presso la Casa Circondariale di Spini di Gardolo dove, ormai da quattro anni, è stata avviata con successo la positiva esperienza di fare un percorso di basket con le persone attualmente recluse.

 

Alla prima seduta erano presenti già 15 detenuti, che si aggiungono agli oltre 40 detenuti che negli anni passati hanno preso parte agli allenamenti, traendo ovviamente beneficio dall’attività sportiva: fare sport in carcere può essere un momento positivo non solo per contribuire al mantenimento di uno stato soddisfacente della salute psico-fisica, ma anche per migliorare la convivenza all’interno dell’Istituto, contribuendo ad abbassare il livello di tensioni e di conflitti.

 

"L'attività sportiva costituisce per gli istituti penitenziari uno degli elementi del trattamento, ossia uno dei mezzi per trattare il tempo della pena perché lo stesso sia utile al reinserimento sociale - commenta Annarita Nuzzaci, direttrice del carcere -. Lo sport è benessere, è disciplina, è entusiasmo. Lo sport di squadra poi è anche condivisione, è rispetto dell'altro, è imparare a stare insieme. Per questo e soprattutto per questo che a nome dell'Amministrazione Penitenziaria che mi onoro di rappresentare, ringrazio Aquila Basket per averci donato il suo tempo, la sua energica, la sua voglia di migliorare il nostro mondo".

 

Gli allenamenti dureranno da gennaio fino a fine aprile e si svolgeranno nella palestra del carcere che in questi anni, grazie anche al supporto di Aquila Basket, è diventata più funzionale e accogliente: infatti, al termine della passata stagione è stato montato anche un secondo canestro e sulle pareti della palestra hanno trovato spazio le elaborazioni grafiche realizzate dagli alunni della prima classe Liceo Quadriennale IDEA del Liceo delle Arti di Trento e Rovereto.

 

Il gioco della pallacanestro è uno sport che può trasmettere valori importanti per la vita delle persone, anche per chi nel proprio percorso può aver commesso qualche errore: anche su questo lavorerà il coach Marco Crespi, direttore dell’Academy bianconera, che ha guidato gli allenamenti in carcere nelle ultime due stagioni.

 

L’attività di quest’anno potrà contare anche su un volontario di eccezione: infatti, compatibilmente con i propri impegni sportivi, si aggiungerà al gruppo il capitano bianconero Toto Forray, condividendo con il gruppo la propria passione per lo sport.

 

"Abbiamo deciso di proseguire l’attività in carcere - spiega il direttore di AquiLab Massimo Komatz - convinti che la continuità dia ancora maggiore efficacia all’esperienza. Abbiamo potuto apprezzare in tutti i percorsi sviluppati in questi anni sia una crescita tecnica che soprattutto una crescita nelle competenze relazionali che comunicative delle persone che collaborano con noi".

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