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"Il Giro d'Italia esclude le Dolomiti Bellunesi, sconcerto e delusione: irrazionale e dimostrazione di scarsa lungimiranza"

Dopo la presentazione del Giro d'Italia 2025, arriva il duro commento del segretario generale della Uil Veneto Roberto Toigo: "Auspico in un intervento affinché ci possa essere un aggiustamento in itinere delle tappe"

Pubblicato il - 14 gennaio 2025 - 17:39

BELLUNO. “Spero ci sia un errore, il Giro d’Italia 2025 ignora le nostre montagne: da quanto leggo in queste ore sembrerebbe che il Giro toccherà brevemente e di striscio solamente l’area di Feltre senza passare per Cortina o per le Cime di Lavaredo, tanto per fare alcuni nomi di luoghi di un certo peso. In pratica le montagne bellunesi non sarebbero protagoniste di questa edizione e la notizia mi provoca sconcerto e delusione".

 

Queste le dure parole del segretario generale della Uil Veneto Roberto Toigo dopo che Rcs ha svelato i dettagli dell'edizione 108 del giro d'Italia che partirà il prossimo 9 maggio dall'Albania per concludersi il 1° giugno a Roma, toccando in totale 21 tappe, escludendo appunto le grandi salite delle Dolomiti Bellunesi, con solo il territorio feltrino che "sfiorato" per pochi chilometri dal passaggio di una tappa.

 

"Spero ci sia un errore, ma se quanto ho appreso dovesse invece rispettare la realtà dei fatti – continua il segretario della Uil – auspico in un intervento affinché ci possa essere un aggiustamento in itinere delle tappe".

 

Ad essere rimarcato da Roberto Toigo è poi "tema Olimpiadi". "Comprendo – spiega il segretario – che in vista delle Olimpiadi, ci possano essere numerosi cantieri che intralciano la viabilità, ma l’appuntamento annuale del Giro è un momento di grande attesa per il nostro territorio e per la nostra gente: uno strumento affinato nel tempo che impreziosisce e dà valore al nostro Veneto e, pertanto, anche alle nostre splendide e ineguagliabili Dolomiti".

 

Il Giro d'Italia viene poi definito "una sorta di certificato di qualità" che evidenzia l’eccellenza del territorio, nonché un "importantissimo biglietto da visita per chi ama il ciclismo e la nostra terra".

 

"Per questo trovo che escludere le montagne da questo progetto sia irrazionale e dimostrazione di scarsa lungimiranza – conclude Toigo – e le cime venete sono un gioiello invidiato nel mondo e talvolta sembra che lo scordiamo”.

 

 

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