Sinner è il "King" dei "Kings": nella finalissima di Riad l'azzurro supera in rimonta in tre set Alcaraz con una prestazione favolosa
Alcaraz vince il primo parziale 7-6, ma poi subisce il veemente ritorno del numero 1 al mondo che picchia forte, è concentratissimo e s'impone nei due restanti set con un doppio 6-3

RIAD. Chiamatelo Sinner d'Arabia o, non c'è niente di male, "Paperone" d'Arabia, visto che battendo in finale Alcaraz nel "Six Kings Slam", il fuoriclasse di Sesto conquista il trofeo e si mette in tasca un assegno da 6 milioni di dollari, il montepremi riservato al vincitore del torneo più ricco del mondo.
Successo in rimonta per il dominatore del ranking: Alcaraz vince il primo parziale 7-6, ma poi subisce il veemente ritorno del numero 1 al mondo che picchia forte, è concentratissimo e s'impone nei due restanti set con un doppio 6-3.
Sinner tiene il servizio a zero (1-0), Alcaraz risponde subito, scendendo a rete due volte (1-1), lo spagnolo va 30-0 sulla battuta dell'azzurro, che risorge con due ace e altre due eccellenti "prime" (2-1). Poi ecco il break del numero 1 al mondo, che vola 3-1 con due colpi fantascientifici nel game.
Il fuoriclasse di Sesto consolida subito il break (4-1) e sembra volare spedito verso la conquista del parziale, ma dall'altra parte c'è il numero 2 al mondo, un altro predestinato. E, allora prima tiene il servizio (4-2), piazza il controbreak alla prima occasione (4-3) e impatta: 4-4, annullando un break point.
Nessuno dei due regala più nulla in battuta, picchiando forte e si arriva così al tie break: 1-0 Sinner con ace, Alcaraz non sbaglia, piazza un mini break e va avanti 4-2. Il gioco a rete vale il 5-2, "accorciato" da Jannik che tiene le battute, restituisce il mini break: 5-5, si riparte. Set point per lo spagnolo sul servizio del numero 1 al mondo, che sbaglia con il dritto e il parziale è dell'iberico: 7-6.
Al rientro in campo Alcaraz riparte bene tenendo la battuta, così come Sinner: 1-1. Break di Jannik nel terzo game (errore di rovescio dello spagnolo), che poi spinge forte in battuta e conferma il vantaggio: 3-1.
Il murciano si salva dal doppio break, annullando 4 opportunità e restando agganciato (3-2), prima di firmare il pareggio, esattamente come avvenuto nel primo set, andando avanti 40-0 e chiudendo. Tutto da rifare: 3-3. Sinner però "c'è", non accusa il colpo e torna subito a "breakkare": rovescio eccezionale, Alcaraz si salva con un punto clamoroso, applaudito anche dall'azzurro. Che però si guadagna un'altra chance e, stavolta, non fallisce: 4-3.
E' il momento di spingere e il fuoriclasse di Sesto non perdona: servizio tenuto a zero e 5-3. Ha fretta di chiudere l'altoatesino che, piazza il terzo break al suo avversario (se non è un record poco ci manca): si guadagna due set point e non sbaglia: 6-3 e si va al terzo parziale.
Tra i due migliori tennisti del mondo la battaglia sarà sempre "infinita". Il pubblico si frega le mani perché potrà assistere ad un altro. Sinner tiene il servizio (1-0), poi però non sfrutta una palla break e Alcaraz si salva con un servizio al corpo e un punto diretto con la "prima": 1-1.
Solo un 15 concesso nel terzo game e Jannik torna avanti (2-1), Alcaraz non è da meno e si affida ancora alla battuta per impattare: 2-2. Lo spagnolo sembra faticare, ma non molla il servizio (3-3). Il numero 1 va avanti dopo un turno iniziato in maniera complicata, poi l'iberico commette due doppi falli in un game e consegna il break all'azzurro (5-3), che va a servire per il match.
E, alla prima occasione, Jannik non sbaglia: lascia a zero l'iberico e imponendosi nuovamente per 6-3. Non servirà per la classifica ma, dopo la sconfitta di Pechino, Jannik ribadisce il concetto: il più forte sono io.