Pietrangeli, stoccate a Sinner (''è divertente vederlo giocare? E' il tennis di oggi, dico solo questo'') e Berrettini (''brutte partite, ma bei risultati'') dopo il trionfo in Davis
L'ex campione da sempre molto affezionato ai suoi record che stanno crollando, uno dopo l'altro, con l'era Sinner era a Malaga a guardare la finale di Davis con l'Olanda: ''Sono rimasto male, nessuno mi ha chiamato per la premiazione dell'Italia''

TRENTO. C'è chi festeggia, chi si complimenta e chi un pochino, nemmeno troppo in silenzio, rosica. Nicola Pietrangeli intervistato da Geppi Cucciari e da Giorgio Lauro a Un Giorno da Pecora su Radio Uno sembra inserirsi alla perfezione nella terza categoria quella di chi, sempre e comunque, preferisce far emergere aspetti negativi anche quando tutti sorridono e applaudono.
E allora dopo la seconda Davis vinta dagli azzurri in due anni, guidati da un Sinner stratosferico, il 91enne ex campione del Roland Garros (nel '59 e nel '60) e capitano della nazionale che con Panatta vinse l'Insalatiera nel '76 esordisce così: "Per battere tutti i miei record Sinner è sulla buona strada, uno però resta impossibile da battere: le mie 164 partite giocate in coppa Davis. Tra l'altro a Malaga, ieri, sono rimasto male perché ero a vedere la finale e nessuno mi ha chiamato per la premiazione dell'Italia, mi è dispiaciuto, sono sincero".
Quindi una serie di stoccate ai nostri campioni. La prima che la formula della Davis attuale sarebbe più facile rispetto ai suoi tempi e ''manca un po' di romanticismo". Quindi quella a Sinner: ''La sua potenza è impressionante. Se è divertente vederlo giocare? Questo è il tennis di oggi, dico solo questo". Quindi il complimento: giudicato più forte di tutti per Pietrangeli dovrebbe ''partire ad handicap sotto di un quindici in ogni game, tanto le vincerebbe comunque tutte. Con lui partiamo sempre da uno a zero. Questo ragazzo migliora il pubblico, che adesso è appassionato ma è sempre educato".
In un'intervista a Repubblica, invece, spiega il riferimento a quello che, con buona probabilità, resterà l'unico record in mano a Pietrangeli alla fine dell'era Sinner, il numero di match giocati in Davis (qui però l'ex campione si dimentica di sottolineare che una grossa differenza la fa proprio la formula): "La coppa è casa mia. Ho giocato 164 partite, un record mondiale che nessuno mi toglierà, mi chiedo ancora come ho fatto. È stata una vittoria meritata, anche se pensavo che il livello fosse un po' più alto: avremmo messo non so quante firme per trovare in finale l'Olanda. La Davis è un altro sport, non c'entra niente con i tornei. Prendi Berrettini: brutte partite, con l'Australia e con l'Olanda, ma bei risultati, ottenuti perché ci ha messo quel qualcosa in più".